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Theo Jorgensen contro le WSOPE: "Niente bonifici e l'acqua costa 10€!"

Il noto professionista danese Theo Jorgensen ha annunciato nella giornata di ieri che non avrebbe più partecipato ad alcun evento delle World Series Of Poker Europe di Berlino. Jorgensen ha utilizzato la sua pagina ufficiale Facebook per spiegare le motivazioni che lo hanno spinto ad andarsene, nonostante avesse l'hotel pagato per tutta la durata della kermesse.

"La mia permanenza a Berlino è stata breve", scrive nel post su Facebook. "Ho deciso di tornare a casa prima del previsto nonostante avessi già pagato l'hotel. Dal mio punto di vista, il tizio che prende le decisioni per queste WSOPE di Berlino dovrebbe essere licenziato".

Parole molto pesanti, che derivano da una grande delusione nei confronti dell'organizzazione, rea di aver commesso alcuni errori imperdonabili. In primis la questione dei bonifici: "Non è possibile effettuare bonifici, quindi chiunque deve portarsi dietro un sacco di contanti. Secondo me già questo è abbastanza per licenziare qualcuno tra gli organizzatori".

jorgensen

Il danese spiega poi che gli è stato vietato di indossare la patch di Pokerstars, così com'è stato vietato a qualunque giocatore di sponsorizzare qualunque brand legato al poker. Non è la prima volta che si assiste a un divieto di questo tipo ma in questo caso, secondo Jorgensen, l'organizzazione avrebbe chiesto ai professionisti di coprire i loghi con la patch di un altro brand: "Non possiamo mostrare il simbolo di Pokerstars e mi è stato offerto di coprirlo con la patch di "Spielbank Berlin". Non hanno una patch bianca, l'unica opzione è questa. Potreste pensare che sia uno scherzo, ma non lo è".

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Jorgensen ha anche notato un aumento nella rake durante la manifestazione: "Hanno alzato la rake ora che i fish stanno arrivando in città e hanno deciso di raddoppiarla nei giochi low stakes (30€) rispetto a quanto è normalmente. Con i cashgamer high stakes sono stati più gentili e gliel'hanno aumentata solo del 50%".

Il professionista scandinavo conclude il suo post polemico con un riferimento ai costi lontani dal tavolo: "Almeno l'acqua era gratis... no aspetta. Una bottiglia di Evian costa 10€".

Per Theo Jorgensen la trasferta berlinese si conclude quindi in malo modo e ora la testa è già rivolta all'EPT di Malta. Chissà se è stato così anche per altri professionisti, magari altrettanto scontenti ma meno social del danese.

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