Nel nuovo appuntamento con “La mano della settimana”, Phil Hellmuth ci racconta della sua partecipazione al prestigioso WPT Championship del 2004 – torneo da 15.000 dollari di buy-in disputato al Bellagio di Las Vegas.
“Al terzo giorno dell'evento, mi capita questa mano contro un principiante che chiamerò Mister X. In quel momento c’erano dentro ancora 45 iscritti dei 400 totali di partenza. Con bui 3.000/6.000 e ante di 500, Mr. X – che aveva stack di 164.500 chips – decide di aprire per 15.000 dal seat n° 7. Io ero invece al posto n° 3 e con circa 285.000 fiches dietro. Spillo le carte e trovo k k … come avrei dovuto giocarli?
Ovviamente adoro avere una coppia di Kappa, ma non sapevo come procedere al meglio visto che difronte avevo quel pivello. Probabilmente avevo soltanto due opzioni: smoth-callare nella speranza di prendergli più chips sulla varie street, oppure 3-bettare e dargli la possibilità di re-raisarmi ancora.
Il call era soltanto per nascondere la forza della mia starting hand e farla quindi apparire ai suoi occhi come più weak di quanto in realtà fosse. Poi, più avanti nella mano, avrei messo nel piatto tra le 40.000 e le 120.000 chips, in modo che lui pensasse che stavo provando uno steal con una overbet.
Sapevo anche che 3-bettarlo significava allertarlo, ottenendo magari un suo fold. Però c’era anche la possibilità che il mio re-raise l’avrebbe indotto a pushare direttamente con mani tipo JJ, QQ, AK o anche peggio. In quel caso sarei naturalmente partito favorito per vincere un sacco di chips. Alla fine, comunque, ho deciso per la giocata più sicura: una consistente 3-bet.
L’ho fatta perché innanzitutto volevo proteggere la mia mano senza dargli la possibilità di vedersi carte gratis per battermi, e poi avevo già stabilito di pushare su qualsiasi flop senza una Asso nel caso lui avesse flattato alla mia 3-bet . Quindi, ho messo nel piatto 80.000 chips, un re-raise di 65.000 sui 40.000 già dentro. Con un po’ di sorpresa, Mister X è andato all-in per 164.500, ed io ho snap-callato girando subito i miei cowboys. Lui non ha fatto una bella espressione quando ha visto le mie carte, e poi ha mostrato a j per un colpo che mi vedeva favorito al 67,5%.
Sul flop sono arrivati k q j per un bellissimo set, ma un 10 al turn gli ha fatto chiudere una scala. A quel punto mi restava soltanto la speranza che l'ultima carta accoppiasse il board per un provvidenziale full-house, ma al river è invece sceso un inutile 8 ed ho perso un piatto da 460.000 chips!
Che altro dire? Purtroppo (o per fortuna) non esiste mai niente di certo in questo gioco. Fai tutte le mosse giuste e poi arriva Lady Luck a scombinarti i piani… that’s poker baby!”
Phil Hellmuth