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Blitz Carabinieri-AAMS: chiusa bisca a Binasco

La notizia di per sè non rappresenterebbe nulla di nuovo, anzi. L'ennesimo blitz a scoprire e chiudere bische o presunte tali (doveroso precisarlo in quanto la magistratura ha poi archiviato diversi casi, ndr) da parte delle forze dell'ordine. In quest'ultima operazione - svoltasi a Binasco - c'è però un elemento di novità: la collaborazione diretta dei Monopoli di Stato con i Carabinieri nel corso del blitz stesso.

Ripercorriamo brevemente i fatti. Pare che la "B.B.", sedicente associazione sportiva dilettantistica sita in pieno centro a Binasco (periferia sud di Milano), utilizzasse tale denominazione solo come copertura, e in realtà si trattasse di una vera e propria bisca: all'interno del locale - un appartamento di 120 mq sito in pieno centro - i tre titolari permettevano partite di poker ed altri giochi vietati dalle attuali normative. Il circolo, dotato anche di un bar per i soci, era peraltro ancora sprovvisto di qualsiasi autorizzazione o permesso, e al suo interno sono state rinvenute anche postazioni internet con collegamenti a siti di poker non consentiti.

In totale trenta persone sono state denunciate per gioco d'azzardo, mentre per i tre soci fondatori si configurerebbero anche reati di tipo amministrativo, di cui si occuperà la polizia locale. Inoltre, da un controllo successivo, è emerso che uno dei titolari aveva nei mesi scorsi aperto un locale simile a Milano, poi chiuso dai carabinieri in una operazione similare.

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Tutto sembra nato dal viavai sospetto rilevato nelle ore serali e notturne da alcuni abitanti di Piazza Gramsci, al cui n. 8 era sito il suddetto circolo. La segnalazione alle forze dell'ordine ha dato il via ad una operazione di intelligence che è sfociata nel blitz di ieri sera, al quale hanno partecipato anche alcuni responsabili di AAMS.

Questa sinergia mostra una rinnovata volontà da parte delle istituzioni di effettuare in giro di vite nell'ambito del poker live. Tuttavia, pur concordando al 100% sul fatto che le bische (quelle accertate) sono un cancro da estirpare ed una minaccia vera per il poker e il suo movimento, la necessità di una legge definitiva e chiarificatrice rimane intonsa: troppe volte - anche nel recente passato - la magistratura ha poi smontato le accuse ipotizzate dagli inquirenti, e quando i margini di discrezionalità sono così ampi, vuol semplicemente dire che c'è un problema normativo da risolvere.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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