Tim Ferriss è uno dei personaggi più noti tra gli appartenenti alla cosiddetta dei Millenials. Il suo libro "The 4-Hour Workweek" ha venduto milioni di copie, diventando presto il manifesto di tutti coloro che vogliono inseguire una vita economicamente libera da un lavoro fisso e tradizionale, e più in generale per tutti coloro che vogliono una vita diversa dagli standard che la società ci impone.
Perché parliamo di lui su un sito di poker? Tralasciando il fatto che alcuni suoi ragionamenti sul mindset sarebbero adatti anche a queste pagine, l'account Twitter di Tim Ferriss è stato preso d'assalto dai detrattori di Phil Hellmuth. Da tutta questa esperienza, la reputazione di Poker Brat è uscita letteralmente a pezzi ed è venuto fuori un grande risentimento (finora mai così forte) da parte della community online nei suoi confronti.
Tutto è iniziato quando Ferriss ha comunicato su Twitter che il prossimo ospite del suo podcast sarebbe stato proprio il professionista californiano. Come sempre, l'autore ha chiesto ai suoi followers se c'era una domanda in particolare che volevano ascoltare. Sotto quel tweet è scoppiato il putiferio: decine di noti professionisti sono intervenuti per criticare aspramente la scelta di far rappresentare il mondo del poker a Phil Hellmuth.
What would you like me to ask (or explore with) the incredible @phil_hellmuth, famed professional poker player?
— Tim Ferriss (@tferriss) 15 novembre 2016
Il primo è stato Terry Chan, poker pro e lottatore professionista, sempre molto pacato nelle sue argomentazioni: "Raccolgo le opinioni dei veri fan del poker con questo messaggio: Phil Hellmuth è un puro self-promoter, non all'altezza delle persone che solitamente intervisti. Per favore, prendi in seria considerazione l'idea di intervistare qualcun altro (Holz, Galfond). Non contribuire all'opera di auto-celebrazione di Phil Hellmuth".
Connor Drinan ha immediatamente appoggiato Chan: "Sono d'accordo al 100%. Ci sono molte opzioni migliori per quanto riguarda i poker player. Il tuo pubblico non sarà per niente impressionato da Phil Hellmuth". Isaac Haxton è stato ancora più duro nel suo giudizio: "Non è competitivo ai massimi livelli, non è interessante quando parla e ha promosso un sito che ha derubato i suoi clienti".
Il motivo principale dell'astio mostrato su Twitter verso Phil Hellmuth riguarda proprio lo scandalo Ultimate Bet a cui ha fatto riferimento Haxton. Tra il 2006 e il 2011 il proprietario di questa poker room - il campione WSOP Russ Hamilton - ha truffato migliaia di giocatori utilizzando il "God Mode" software, un programma che gli permetteva di vedere le carte dei suoi giocatori. Hamilton è stato registrato mentre ammetteva di aver sottratto una cifra tra i 16 e i 18 milioni di dollari a giocatori del calibro di Mike Matusow e Prahlad Friedman, oltre all'attore Ben Affleck. Oltre a questo primo scandalo, il Black Friday ha mostrato che, come su Full Tilt, anche i vertici di Ultimate Bet utilizzavano i fondi dei giocatori per i loro scopi personali. Migliaia di giocatori statunitensi hanno quindi perso tutto ciò che avevano in cassa e sono in attesa di un rimborso che probabilmente non ci sarà mai.
Phil Hellmuth non ha mai utilizzato il software in questione, ma ciò che gli ha fatto perdere molti fan è la sua non-presa di posizione nei confronti della poker room. All'epoca Poker Brat era sponsorizzato da Ultimate Bet e non ha mai fatto nulla per dissociare il suo nome da questo sito, neppure di fronte alle prove schiaccianti della truffa. Per anni, Hellmuth si è fatto sponsorizzare incassando milioni di dollari, una circostanza che proprio non va giù a molti suoi colleghi.
"Perché non fargli una domanda sui milioni di dollari che ha preso da un sito che ha truffato per decine di milioni di dollari?", ha chiesto Dani Stern. "È un ospite perfetto!", ha twittato ironicamente Mike McDonald. "Devi proprio indagare sulle sue transazioni finanziarie con Cereus (l'azienda proprietaria di Ultimate Bet, ndr)!". "Chiedigli cosa ha fatto dei milioni di dollari che ha intascato da un sito che ha fregato ogni singolo dollaro ai suoi utenti", ha rincarato la dose Jason Mo.

Tralasciando il discorso relativo allo scandalo UB, il tweet di Ferriss ha tirato fuori una fortissima avversione generale da parte del mondo dei poker pro nei confronti di Phil Hellmuth. "Chiedigli come ha fatto a convincerti di essere una buona scelta per il tuo podcast", ha commentato Darryl Fish. "Sono un fan di lunga data del tuo podcast. Ti prego, non intervistarlo", ha scritto JC Alvarado. "Non ci deludere, Tim", ha ribadito il concetto David Benefield. "Per favore, scegli un giocatore che sia veramente stimato nella community del poker".
Ci sono poi stati diversi professionisti che hanno scelto di auto-candidarsi al posto di Hellmuth: "Intervista me", ha twittato Dan Smith. "Ho 27 anni, ho vinto 14 milioni di dollari e sto donando $175.000 in beneficenza, raddoppiando questa cifra attraverso i social media". Anche Dan Cates non si è tirato indietro di fronte a questa occasione: "Intervista me, sono uno dei più grandi vincitori , se non il più grande, nel poker online degli ultimi anni".
Ai commenti che abbiamo riportato se ne sono aggiunti tanti altri, molti dei quali per chiedere a gran voce di intervistare Phil Galfond o Fedor Holz al posto di Phil Hellmuth. Alla fine, però, Tim Ferriss ha proseguito sulla sua strada e il podcast con Poker Brat è già andato in archivio. Il 14-volte campione WSOP non ha risposto a nessuna delle critiche e non ha commentato in alcun modo l'attacco nei suoi confronti.