Nella borsa internazionale delle scommesse (Betfair), i traders vedono favorita la vittoria del No al prossimo referendum costituzionale in Italia. L'ipotesi più accreditata è la vittoria della coalizione che si è schierata contro la riforma, con una quota molto bassa a 1,36, (73,5% di possibilità di vittoria).
In questo Articolo:
REFERENDUM: LE QUOTE
C'è pessimismo sull'esito positivo della consultazione nel mercato: il prezzo scambiato al momento tra gli scommettitori è di 3,70 (punti 10€ e vinci 27, incassandone 37), molto alto ed in linea con l'offerta dei bookmakers stranieri. Ladbrokes, ad esempio, continua a mantenere il No a 3,50 mentre si è alzata leggermente la quota sul si a 1,28 (altri: PaddyPower 1.30, SkyBet 1,29).
A nostro avviso c'è una value bet del 15%-20% circa sul Si che è in svantaggio ma non al 28% come sostengono le società di scommesse.
LE PREFERENZE DEGLI SCOMMETTITORI
Volumi relativamente bassi sulla piattaforma di Betting Exchange per eccellenza (Betfair): sono stati scambiati €177.935: sul Si €41.283 euro (23%) mentre sul No ben €136.652 (quindi il 77% circa).
Secondo i flussi analizzati da OC (fonte Agipronews), la situazione sarebbe più equilibrata nel betting tradizionale: il 60% degli scommettitori stranieri (in Italia non è possibile bettare sul referendum) ha puntato sul No, mentre il 40% ha bettato sul Si.
SONDAGGI
Allibratori e scommettitori seguono quindi l'esito dei sondaggi che vedono la coalizione guidata da Renzi indietro di parecchi punti. C'è da dire che sia per quanto riguarda Brexit che Trump, gli esperti analisti e i quotisti avevano sbagliato le previsioni su tutta la linea ed Assopoker vi aveva segnalato due value bet rivelatesi poi vincenti.
PREOCCUPAZIONE DEL SETTORE
In tutti i casi, il settore del gioco italiano (ed in particolare del gaming online) guarda con attenzione e preoccupazione all'esito del referendum. Negli ultimi giorni c'è stata una vera caccia al voto da parte dei politici pro "No" , con duri attacchi nei confronti del mondo del gioco legale (da Beppe Grillo a Giorgia Meloni), con un'offensiva violenta, quasi a voler resettare l'industria, con varie promesse elettorali ma senza proporre soluzioni tecniche adeguate a fronteggiare la ludopatia.