Pier Paolo Baretta, sottosegretario con delega ai giochi del Ministero dell'Economia, è impegnato sul fronte slot nelle trattative complesse con le Regioni (ed i Sindaci anti-macchinette) ma promette che il prossimo step sarà quello dell' "emergenza" dell'online, nonostante tre anni di fallimenti rimediati sul fronte del riordino del gioco pubblico. Se non siamo al punto zero, poco ci manca.
Nel frattempo ha annunciato, entro il 2017, una drastica riduzione degli "apparecchi dell'intrattenimento" (questa la definizione legale) sul territorio entro la fine del 2017. Il Governo Gentiloni sembra oramai voler entrare a piedi uniti contro l'industria del gioco pubblico, sia terrestre (aumento tassazione degli operatori e dei giocatori più riduzione offerta) che online.
In questo Articolo:
- 1 Accerchiamento del gioco legale
- 2 Gli operatori del terrestre vogliono la testa dell'online
- 3 La tassazione dell'online più alta della media e l'effetto Spread...
- 4 Tasse su slot scaricate sui giocatori: payout al 70%
- 5 Contro i paradisi fiscali: per un'uniformità della tassazione europea
- 6 Online: tra "emergenza" e pubblicità
- 7 Baretta dichiara aperta guerra al gioco online: "voglio l'oscuramento totale"
Accerchiamento del gioco legale
Baretta annuncia drastiche misure anche nei confronti dell'e-gaming. Insomma, il gioco pubblico italiano oramai vive in uno stato di perenne accerchiamento, sarà molto difficile nei prossimi anni che il gettito fiscale rimanga sugli standard del 2016 (11 miliardi di euro). Molte risorse potrebbero essere assorbite dai mercati paralleli, con un grave problema per l'occupazione del settore (a rischio migliaia di posti di lavoro).
Gli operatori del terrestre vogliono la testa dell'online
La linea emerge anche da una recente intervista del sottosegretario. Gli operatori del terrestre chiedono (anche per bocca di alcuni politici come il presidente della Commissione Finanze Francesco Boccia) in maniera aperta di sfavorire l'online, con un aumento della tassazione.
La tassazione dell'online più alta della media e l'effetto Spread...
In molti però si scordano che si applicano all'online (rispetto ad altri giochi) aliquote più alte della media europea: 20% (casinò e poker), 22% (scommesse), quando in Gran Bretagna gli operatori subiscono un prelievo del 15% e a Malta al 5% per non parlare di Curacao, Isola di Man e Gibilterra. E i dati sono chiari e dimostrano quanto la pressione fiscale favorevole renda questi mercati concorrenziali considerando che nell'e-gaming c'è sempre il pericolo dell'effetto spread.
Tasse su slot scaricate sui giocatori: payout al 70%
Senza contare che per quanto riguarda slot e VLT l'ultimo aumento voluto da Renzi, un anno fa, è stato scaricato in gran parte sui giocatori (riducendo il payout al 70%) e non sugli operatori. Pochi giorni fa, i Monopoli hanno fatto sapere che lo stesso schema verrà applicato ad ottobre, per i nuovi aumenti delle videolotteries.
Contro i paradisi fiscali: per un'uniformità della tassazione europea
In tutti i casi, nell'intervista, Beretta attacca apertamente (senza fare nomi) Malta, Isola di Man, Gibilterra etc. Il sottosegretario chiede un'uniformità fiscale in Europa (utopia?) sul gioco online. Inoltre promette agli operatori del live il tanto atteso divieto sulla pubblicità, ma le sue parole stridono con le recenti dichiarazioni del Ministro Padoan e con la posizione dei Monopoli di Stato che ritengono gli attuali paletti sui messaggi promozionali, già efficaci.
Online: tra "emergenza" e pubblicità
Questo un estratto dell'intervista con Agipronews di Pier Paolo Beretta:
"L'online è la vera frontiera dell'impegno. Per questo vorrei rapidamente chiudere la vicenda slot per poterci dedicare a questa emergenza. Innanzitutto, è necessario intensificare i controlli sui siti online: nel 2016 abbiamo oscurato oltre 6.000 siti illegali o irregolari. Su questo aspetto con GDF e Commissione Antimafia c'è un lavoro costante di collaborazione. È urgente un negoziato europeo che stabilisca una fiscalità unica. Oggi persistono, anche dentro la Ue, troppi paradisi fiscali che ospitano i server del gioco online. Ancora si può imporre dei messaggi (tipo quelli utilizzati per il fumo) per dissuadere a giocare e fare qualche passo in più verso la proibizione della pubblicità. Ma penso che la cosa più importante sia la crescita di una coscienza civica che parta dalle scuole".
Non riusciamo a capire quando si parla di "emergenza" nell'online, considerando che la spesa in questo canale è storicamente intorno al 5% rispetto agli altri giochi, visto che slot, VLT, Gratta e Vinci, Lotto e Lotterie sono i "passatempi" che attraggono di più i nostri connazionali. Nell'online i volumi sono alti (ma per l'effetto "riciclo delle vincite") ma la spesa (quello che realmente esce dalle tasche degli italiani) molto bassa per via dell'entità del payout alto, al contrario dei giochi distribuiti sul terrestre.
Baretta dichiara aperta guerra al gioco online: "voglio l'oscuramento totale"
Aggiornamento delle 7.52 del 9/5. Il sottosegretario ha spiegato alla trasmissione "Tra poco in edicola" su RadioRai1, di voler oscurare in maniera totale il gioco online. Non si comprende questo accanimento, considerando che la spesa dell'online è solo del 5% (come sottolineato poc'anzi).
Sul divieto di pubblicità dei giochi (che andrebbe a colpire solo l'online: "abbiamo fatto un passo in avanti, introducendo le fasce orarie per gli spot sui canali generalisti dalle 7 alle 22, ma non basta. Ci siamo resi conto che il limite delle 22 è poco, perché a quell'ora ci sono ancora minori davanti alla tv".
"Sarebbe un passo importante passare dal divieto per i generalisti al divieto anche per i canali specializzati" riporta Agipronews.
Sul divieto totale della pubblicità si è sbilanciato in maniera personale considerando che il Ministro Padoan e i Monopoli hanno dichiarato di essere contrari. Baretta invece va avanti: "A titolo personale sono favorevole alla proibizione totale, perchè penso che aiuterebbe". Poi spiega: "Per il divieto di pubblicità dei tabacchi esiste una legislazione europea, nei giochi non è così. Sto sollecitando lo Stato ad aprire una trattativa con l'Europa".
Senza dubbio i siti offshore e che pagano le tasse "nei paradisi fiscali" ringrazieranno per questo assist, nel caso dovesse essere totalmente oscurato il gioco legale autorizzato italiano.