E’ stato approvato nella serata di ieri – dopo sei ore di discussione in Consiglio – il Decreto Legge sulla Sanità a firma del Ministro Renato Balduzzi, con alcune novità di rilievo che riguardano anche il gioco online. In una conferenza stampa (era presente anche il Premier Mario Monti) sono state illustrare le linee guida dell’azione di Governo in materia.
L’obiettivo è chiaro: “limitare la pubblicità dei giochi con vincite in denaro con particolare riguardo alla tutela dei minori, esplicitare le probabilità di vincita e il rischio di dipendenza dal gioco, vietare l’accesso dei minori alle sale ovvero alle aree destinate al gioco, effettuare controlli mirati per verificare il rispetto di norme a tutela dei minori, rivedere, limitatamente alle nuove concessioni, anche su indicazione dei Comuni la dislocazione di punti di raccolta del gioco evitando la prossimità a luoghi sensibili (scuole, università, nosocomi, luoghi di culto)”. Importante anche la previsione di inserire la ludopatia nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Multe pesanti per siti .com
In attesa di leggere il testo definitivo, a sorpresa, è spuntata una norma volta a colpire anche i siti non autorizzati, sprovvisti di concessione amministrativa, che naturalmente potrebbero eludere i limiti sulla pubblicità imposti ai concessionari. All’articolo 8, comma 4.6, dell’ultima bozza esaminata e votata dal Consiglio dei Ministri, si legge:
“Qualora l'attività di gioco, anche on line, avvenga in mancanza delle prescritte autorizzazioni o concessioni governative, la violazione del divieto è punita con la sanzione pecuniaria da euro 150.000 ad euro 300.000 e comporta l'impossibilità per tutti i soggetti coinvolti di ottenere le prescritte autorizzazioni o concessioni per cinque anni”.
La linea del Governo è chiara: arrestare la diffusione sul territorio dei siti .com, non contestando il reato di esercizio abusivo di gioco d’azzardo (linea sconfessata dalla Corte di Giustizia europea), né con l'attuale normativa che prevedeva il divieto di promozione per tali soggetti, ma prescrivendo pesanti multe (di natura 'amministrativa'), giustificando l'introduzione della norma per una più efficace tutela dei minori e contro la diffusione delle ludopatie. Solo in questo modo può essere garantita una parità di trattamento con i concessionari anche in questo ambito. Ricordiamo che, in tutti i casi, l'azione più incisiva del Governo sarà concentrata sulla contestazione delle irregolarità fiscali riscontrate nella raccolta sul territorio italiano.
Slot vicino a scuole
Il Decreto ha attenuato la portata dei divieti di installare gli apparecchi da intrattenimento (slot e Vlt) vicino alle scuole ma non solo: il Governo non fa riferimento solo alle slot ma ai più generici "punti di raccolta gioco".
In una fase iniziale si prevedeva una distanza minima di 500 metri. Con il Ministero delle Finanze (che aveva sollevato preoccupazioni sulla diminuzione prevedibile del gettito erariale che è già in calo nei primi sette mesi del 2012 del 5,8% secondo una nota odierna del Ministero delle Finanze) e con un confronto costruttivo con gli operatori di settore, alla fine si è arrivati ad un compromesso: limite a 200 metri solo per i nuovi esercizi (sale giochi); tutto rimane quindi immutato. Il decreto conferisce anche maggiori poteri discrezionali ai sindaci. Sono previste "chiusure temporanee" di attività con giochi in denaro "in presenza di fenomeni estesi di ludopatia, anche su segnalazione dei sindaci competenti per territorio".
Nel comunicato stampa viene spiegata a grandi linee la politica del Governo: "rivedere, limitatamente alle nuove concessioni, anche su indicazione dei Comuni la dislocazione di punti di raccolta del gioco evitando la prossimità a luoghi sensibili (scuole, università, nosocomi, luoghi di culto)".
Limiti pubblicità: escluso il poker
Secondo un recente studio condotto da Agicos, in Italia vengono investiti nella pubblicità dei giochi circa 300 milioni di euro l’anno (ma secondo alcune stime si può arrivare addirittura a 500 milioni). Un business che - soprattutto per le televisioni commerciali – rischia di registrare un brusco calo. Il decreto pone dei paletti ben precisi, in merito soprattutto ai messaggi pubblicitari destinati ai minorenni.
"Al fine di prevenire fenomeni di ludopatia sono vietate: le comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche, dirette o indirette, che inducano all'acquisto di prodotti o alla partecipazione ad attività di gioco con vincita in denaro, quali lotterie, concorsi a premio, scommesse, sportive, new slot o ad attività anche online, comunque denominate finalizzate alla riscossione di somme di denaro, la cui vincita sia determinata esclusivamente dal caso, all'interno di programmi radiotelevisivi rivolti a minori nei venti minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi e nella intera fascia oraria alle (16,00 alle 19,30); in qualsiasi forma, la pubblicità del gioco sulla stampa giornaliera e periodica destinata ai minori e nelle sale cinematografiche in occasione della proiezione di film destinati prevalentemente alla visione dei minori; la pubblicità diretta e indiretta del gioco di cui sopra sui mezzi di trasporto pubblico e nei luoghi frequentati prevalentemente dai minori; qualsiasi forma di propaganda pubblicitaria che rappresenti minori intenti a giochi con vincita in denaro”.
Nel decreto si elencano in maniera esplicita i giochi soggetti alle limitazioni: lotterie, concorsi a premio, scommesse sportive, new slot. Si fa riferimento anche ad “attività online” specificando però “la cui vincita sia determinata esclusivamente dal caso”. Pertanto, essendo il poker riconosciuto come uno skill game (da una precedente legge ordinaria) è logico pensare che tali norme non saranno applicate in tale ambito. A rischio “limitazione” invece i messaggi pubblicitari inerenti ai casinò online.
Non risultano inoltre limitazioni o provvedimenti in merito alla pubblicità sul web.
Aggiornamento ore 16: nello schema del Decreto Legge approvato, ogni forma di pubblicità dovrà indicare le probabilità di vittoria del gioco reclamizzato.