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Full Tilt Poker: ‘situazione ancora complessa in Italia’

full-tilt-poker-softwarePer molti clienti europei di Full Tilt è arrivato il grande giorno, con l’inizio delle operazioni di cash out. Il 6 novembre rappresenta il D-Day, l’apertura ufficiale del sito.

Doccia fredda purtroppo per i giocatori italiani: come vi abbiamo anticipato qualche giorno fa, non è ancora stata individuata una soluzione legale convincente.  L’Italia è l’unico paese dove si è verificata una problematica giuridica unica nel suo genere: in Francia la red room operava con regolare licenza, in Spagna, Belgio, Estonia e Danimarca invece non vi era ancora una normativa restrittiva in vigore.

In Italia invece Full Tilt Poker raccoglieva gioco dai residenti della Penisola senza concessione, nonostante vi fosse una normativa nazionale chiara al riguardo già in vigore. Pochi mesi prima del crack finanziario, i manager avevano presentato una richiesta ad AAMS. Troppo tardi.

Nelle ultime ore, quando i giocatori italiani provano ad accedere alla lobby, leggono il seguente comunicato:

Sfortunatamente non siamo ancora in grado di permetterti di accedere al tuo account di Full Tilt Poker. Questo è dovuto al fatto che FTP, al momento della chiusura, non disponeva di un sito con licenza per l'esercizio di gioco a distanza in Italia.

Come conseguenza, si è creata una situazione molto complessa da un punto di vista legale, che riguarda i fondi presenti sugli account dei giocatori italiani e la possibilità da parte nostra di poterli rendere disponibili ai rispettivi proprietari. 

Per mesi abbiamo lavorato diligentemente con i nostri consulenti legali italiani e con le autorità competenti per trovare una soluzione. 

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Non è ancora chiaro come faremo a risolvere questa situazione in maniera conforme alle normative italiane. Siamo veramente dispiaciuti e stiamo facendo il possibile per trovare una soluzione. Ti aggiorneremo nuovamente non appena saremo giunti a una conclusione.

Per la prima volta, in via ufficiale, vi è un ammissione da parte dei responsabili della red room della complessità della situazione sotto il profilo legale. Nei mesi precedenti PokerStars aveva prospettato una soluzione simile a quella adottata negli altri paesi (rimborso direttamente sull'account di PokerStars.it) ma dopo un’iniziale apertura, sono state sollevate problematiche di ordine giuridico.

Naturalmente gli avvocati e consulenti di PokerStars, di concerto con i tecnici di AAMS e dei Ministeri, stanno cercando di individuare una soluzione legale ad una situazione complessa che si è creata dal 2009 al 2011, con il concorso di vari fattori.

L'unica cosa certa è la volontà della room dalla picca rossa di onorare l’impegno preso con il Dipartimento di Giustizia statunitense (rimborso/risarcimento dei players di FTP): secondo recenti rumors Stars avrebbe creato conti fiduciari vincolati destinati all’operazione. Bisogna solo capire in Italia che tipo di soluzione legale sarà adottata per l'utilizzo dei fondi ripristinati.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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