Vai al contenuto

Giovanni Carboni: “il guadagno delle future poker rooms live”

giovanni-carboniGiovanni Carboni, della società di consulenza Carboni & Partners, è considerato uno dei massimi esperti nel settore del gioco in Italia e le sue proiezioni di mercato si rivelano sempre fondate e confermate nei fatti. Non a caso è consulente di numerosi operatori e - in un recente passato – lo è stato anche per AAMS: dal 2005 al 2007 ha contribuito allo sviluppo della regolamentazione dell’online, skill games compresi. Dal 2010 è managing partner di Carboni & Partners.

Quali saranno i contenuti del futuro regolamento del poker live? Chi meglio di lui può leggere e prevedere i sviluppi futuri di un mercato ancora in fase di costruzione? Sono molte ed interessanti le sue anticipazioni per i lettori di Assopoker: dai tempi di attuazione della rete, alla redditività delle sale. Giovanni Carboni non esclude inoltre partnership tra concessionari e circoli, nonché la possibilità di introdurre il cash game, in una seconda fase, in modo graduale.

AP: Secondo Lei, il cambio di Governo posticiperà la data del bando di gara per l’assegnazione delle licenze per il poker live?
GC: Il cambio di Governo non avrà influenza sulla procedura di bando e assegnazione delle concessioni. Ci vorranno però alcuni mesi per la pubblicazione del bando e tutto il 2012 per avere le prime sale attive.

AP: Che tipo di mercato prevede una volta attivata la rete AAMS? Chi saranno i futuri competitor?
GC: Ritengo che saranno presenti sul mercato player diversi. Indubbiamente avranno un ruolo notevole gli attuali operatori del gioco per denaro, i grandi concessionari, ma anche medi concessionari e operatori che hanno esperienza di gioco a terra, come sale bingo e VLT. Ci saranno però anche coloro che hanno sviluppato il movimento del poker live negli anni passati, magari attraverso partnership, perché c’è bisogno della loro competenza. 

poker-club-italiaAP: Una sala secondo lei quanto può fatturare mensilmente secondo i parametri studiati da AAMS?
GC: Non mi tiro indietro di fronte alle domande difficili. Sia ben chiaro non si tratta di parametri AAMS. Mediamente 60.000, 70.000 euro / mese, netto vincite. La profittabilità di una room di tournament di per sé non è una cosa semplice. È diffusa l’opinione che debbano essere inserite in una offerta polifunzionale, in particolare con le VLT.

AP: Sono state pubblicate alcune anticipazioni sul futuro regolamento per il poker live. La rake applicata sarà effettivamente del 20% oppure i gestori si manterranno più bassi come nell’online?
GC: Il servizio reso da una sala di poker qualificata non può essere confuso con il servizio di una room online. Inoltre le poker room avranno costi e investimenti superiori a quelli di un circolo. Ritengo che verrà stabilita una regola che consentirà al concessionario di trarre dall’attività margini ragionevoli in termini di mercato, cioè in relazione al valore del servizio e dell’esperienza offerti al giocatore. Ad esempio supponiamo che ci sia, e che si voglia servire anche una domanda per buy-in piuttosto bassi. I giocatori dovranno avere il buon senso di capire che il dealer e l’accoglienza in un ambiente qualificato costituiscono un servizio che non può essere pagato pochi euro.

AP:  Le sale secondo lei avranno una metratura importante?
GC: Sono convinto che le sale debbano avere una metratura piuttosto importante, quindi parecchi tavoli, per ragioni di appeal dell’offerta di gioco, per economie di costi e di scala e per motivi di sicurezza.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

AP: E’ possibile ipotizzare che nelle prossime rooms live sarà possibile giocare a cash game, magari in una seconda fase?
GC: Io considero l’introduzione del poker tournament come un primo passo per l’estensione dell’offerta anche al cash. In Italia nel gioco abbiamo sempre fatto le cose per gradi e tutto sommato ha funzionato. È anche in questa prospettiva che ritengo le sale debbano essere piuttosto grandi.

poker-live-italiaAP: Prendendo in esame la vicenda del player di Varese, al quale è stata contestata un’evasione di 6 milioni di euro, secondo Lei, è necessaria una legge ad hoc che regolamenti la figura del professional poker player oppure la normativa attuale è sufficiente?
GC: Deve essere fatta chiarezza e le tassazioni devono essere ragionevoli. In queste vicende l’aspetto paradossale è che il meccanismo impositivo, che è applicato alla vincita lorda, è totalmente incoerente con il fenomeno oggetto di imposta.

AP:  I giocatori continueranno a frequentare le rooms.com?
GC: Credo che i volumi del poker dot.com siano oggi molto ridotti. Il poker dot.it è competitivo rispetto al dot.com perché il prodotto e l'imposta sono equilibrati e perché promette ai giocatori ROI più alti del dot.com, in relazione alla minore abilità media del parco giocatori. Il vantaggio è superiore allo svantaggio della tassazione. Nel medio termine ritengo che non solo proseguirà l’introduzione di normative nazionali come quella italiana ma anche che ci sarà armonizzazione ed integrazione tra i diversi Paesi europei, con conseguente superamento del modello dot-com.

Esprimi la tua opinione sul futuro del poker live in Italia!

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI