A seguito di un lungo e aspro dibattito in Parlamento e goffi tentativi di voler incrementare la tassazione nel poker online (che di fatto avrebbe distrutto il mercato e favorito il ritorno in massa alle rooms straniere con licenza europea), è stato approvato in Commissione Finanze un emendamento alla Legge di Bilancio, presentato dalla deputata socialista Aurélie Filippetti che introduce l’obbligo per i giocatori professionisti di dichiarare i propri guadagni e pagare le relative tasse. Stesso regime per gli scommettitori abituali.
Il testo dell’emendamento dovrà ora essere votato dall’assemblea ma ha superato lo scoglio più difficile nel lungo iter parlamentare. Se verrà approvato, i poker pro saranno obbligati a denunciare profitti superiori ai 5.000€ maturati durante l’anno fiscale. Pertanto saranno coinvolti non solo i professionisti ma potenzialmente anche i giocatori occasionali più fortunati.
Il rischio per i poker pro francesi è quello di una doppia imposizione: per i politici non basta quella attuale, applicata alla fonte nell’online; è necessaria anche una tassazione successiva sui redditi.
E' da anni che si parla di possibili misure fiscali nei confronti dei professionisti in Francia, non a caso diversi big, come Bertrand Grospellier, ad esempio, hanno preso residenza all'estero (Elky vive a Londra). Il rischio di un esodo di massa è imminente, considerando che i giocatori transalpini devono già confrontarsi con un prelievo importante nell'online che rende il livello del rake poco competitivo.
Solo nei paesi scandinavi esiste un obbligo simile per i professionisti ma siamo in uno contesto diverso (i mercati nono sono ancora stati regolamentati) rispetto a quello francese: i players pagano le tasse in base alle vincite nette ottenute su piattaforme internazionali che garantiscono rake più bassi grazie al versamento di tributi in paesi con regimi fiscali favorevoli (Malta, Gibilterra, Isola di Man etc.).
Come detto anche gli scommettitori professionisti dovranno dichiarare le vincite sia per il betting sportivo che per l'ippica. La promotrice, Aurélie Filippetti ha dichiarato: “Più di un milione di francesi gioca a poker online e 1.500 circa dal vivo. La questione della tassazione sui guadagni è un tema che è al vaglio del Parlamento ma ancora nulla è stato deciso in via definitiva”.
Valérie Pécresse, ministro del bilancio, si è schierata a favore dell’iniziativa ed ha espresso un giudizio lapidario: “i giocatori dovrebbero essere soggetti a tassazione” e se lo dice un membro dell'esecutivo del presidente Sarkozy, c'è poco da stare allegri...