L’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva previsto nella manovra finanziaria di luglio 2011 i bandi per l’assegnazione delle nuove concessioni per le agenzie di scommesse (2.000 diritti) e delle poker rooms live (1.000): le gare erano state previste rispettivamente per ottobre e novembre dello stesso anno.
Con dodici mesi di ritardo, 118 operatori hanno potuto presentare le proprie offerte per l’aggiudicazione dei diritti sul betting, con una base d’asta di 11mila euro. La media è stata di circa 25mila euro. Si ipotizza che lo Stato incasserà dall’operazione una cifra variabile da 50 ai 100 milioni di euro. Ne erano stati preventivati 22 milioni, quindi la gara ha avuto senza dubbio successo.
Secondo l’agenzia Agicos, Iziplay, del gruppo Cogetech, ha richiesto licenze per 100 punti, Sisal circa 200, Lottomatica 100, Snai 300, Eurobet 400, i concessionari collegati a Microgame 150, Gamenet 50, Merkur Win 45.
Da indiscrezioni sembra che anche Goldbet abbia partecipato al bando per 100 punti. La notizia è in attesa di conferme ufficiali ma sembra che il noto bookmaker austriaco abbia presentato offerte per svariati punti: la strategia ufficiosa è che la nuova rete di Goldbet.it sarà strutturata con gli oltre 1.000 CTD (centri trasmissione dati) presenti sul territorio che saranno collegati a 100 agenzie, come nuovi punti remoti per la raccolta di scommesse sulla piattaforma punto it autorizzata da AAMS. Solo pochi giorni fa Goldbet aveva smentito la propria partecipazione. Nelle prossime ore sarà chiarito il giallo.
Chi invece è rimasta sulle sue posizioni è Stanleybet che ha deciso di non aderire al nuovo bando scommesse. Anche Intralot non ha partecipato alla gara.
Dopo il bando scommesse, AAMS si concentrerà sulla predisposizione dell’asta per le rooms live: ne saranno assegnate 1.000, con una base d’offerta di € 100.000. Il Ministero dell’Economia aveva previsto un incasso per il primo anno di attività di circa € 80 milioni: con l’attivazione di almeno 500 sale (il 50% della rete), l’Erario incasserà minimo 50 milioni. Altri 30 milioni deriveranno dalla tassazione applicata sul turnover, ovvero il 3% suo buy-in pagati dai giocatori per ogni evento ma c’è chi ipotizza un gettito maggiore. Ci sono ritardi notevoli nella redazione del regolamento e del bando, si prevede che la procedura, con ogni probabilità, sarà avviata nel mese di gennaio 2013, ma con il bando scommesse si è decisamente girato pagina.
Ritardi a parte, grazie alla disciplina del settore del poker live e il riordino della rete delle scommesse (con un conseguente accrescimento dell’area della legalità), il fisco potrà godere di entrate per circa 150-180 milioni. Non male considerando che il Governo è alla ricerca di fondi (circa un miliardo) per rivedere la legge di stabilità e garantire nuovi incentivi e sgravi alle imprese: un quinto di questo “fabbisogno” potrebbe derivare proprio dal gioco pubblico, evitando l’introduzione di nuove tasse.