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Poker live: quando i circoli si trasformano in sale slot

balduzzi-slotIl poker live attende da più di tre anni un regolamento divenuto oramai utopia, nonostante dal 2009 sia in vigore una legge ordinaria (la cosiddetta ‘Comunitaria') che impone la redazione di un decreto attuativo: per ragioni politiche però si è voluto far cadere nel dimenticatoio il famoso articolo 24 che prevede l’assegnazione di concessioni nelle ‘future’ (ed eventuali) poker rooms. Una vicenda al limite del paradosso, come d’altronde la storia del circolo Master Club di Treviso che tra poco vi racconteremo.

L’attenzione dell’attuale Esecutivo sembra concentrata (sia in positivo che in negativo) solo sul comparto che – in questo momento – garantisce un gettito erariale notevole al fisco italiano ma ad un prezzo sociale importante (vedi numerosi casi di ludopatia nel settore): stiamo parlando degli apparecchi da intrattenimento (Slot e Vlt). 

Da una parte il Ministro alla Salute Renato Balduzzi prova ad inserire misure che limitano il posizionamento e l’utilizzo delle slot (lontano dalle scuole e con maggiore potere dei sindaci nell’autorizzarne l’istallazione), dall’altra vi è il Ministero delle Finanze che solleva dubbi sul decreto che andrebbe a colpire in maniera drastica il gettito proveniente dalle ‘macchinette’.  Ed è molto probabile che, proprio per questo motivo, il ‘Decreto Balduzzi’ avrà solo una valenza demagogica: all’opinione pubblica saranno presentate norme di ‘principio’ ma svuotate della loro efficacia, sulla stessa linea delle tasse sulle bibite gasate.

Il Governo è preoccupato: nel primo semestre 2012, le entrate erariali garantite dal gioco pubblico sono diminuite del 5,7%, perdendo per strada 404 milioni rispetto allo stesso periodo del 2011. Nessuno però solleva la questione poker live: la mancata regolamentazione ha provocato nel 2012 una perdita per lo Stato italiano di circa 80 milioni di euro (secondo le stime prudenziali previste nel 2011 da Ministero dell’Economia con l’apertura di circa 500 sale delle 1.000 rooms previste dalla Legge Finanziaria del 2011).

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Risorse comunque preziose (avevano proposto in modo intelligente di destinarle alla 'copertura' per le nuove assunzioni nelle scuole), senza considerare gli effetti benefici futuri quando la rete lavorerà a pieno regime, con la creazione di un indotto di 20.000 nuovi posti di lavoro. E poi ci sono considerazioni inevitabili sull’ordine pubblico e l’evasione (al momento in Italia si gioca a tutte le latitudini ma senza alcun controllo e nell’incertezza legale con una giurisprudenza contraddittoria). 

Come detto gli effetti sono paradossali: a causa della mancata regolamentazione, il circolo Master di Treviso – come molti club privati - ha sostituito i tavoli da poker con 20 slot machine. “Quando nel 2009 la Questura ha vietato il poker, mi dissero: non si preoccupi, è una questione di pochi mesi”, racconta Alberto Tosetto, titolare del Master Club al quotidiano La Tribuna.  “Ormai sono passati tre anni. Non possiamo più aspettare…”. Spazio quindi alle macchinette nella sala che un tempo ospitava i classici tavoli verdi. “Per il momento puntiamo sulle slot, non posso lasciare mezzo locale vuoto”.  Come dare torto ai gestori dei circoli costretti a cambiare pur di non chiudere la propria attività e rispettare la legge? La vicenda di Treviso e il clamoroso stop del 'Decreto Balduzzi' sembrano indicare in modo chiaro quali siano le reali priorità nel settore del gioco pubblico: la situazione finanziaria attuale impone scelte più o meno obbligate, ma almeno evitateci le solite storielle sulla pericolosità sociale del poker sportivo...

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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