Negli ultimi mesi, il movimento del poker live ha vissuto un inaspettato momento di “tregua”, dovuto – molto probabilmente – all’insediamento del nuovo Governo Monti ed il conseguente addio al Viminale dell’ex Ministro Roberto Maroni, colui che ha guidato una crociata storica e cruenta contro i circoli di texas hold’em in Italia dal 2009.
Dopo il famoso parere del Consiglio di Stato che – di fatto – legittimava l’esistenza dei club e l’organizzazione dei tornei di poker sportivo (con determinati limiti) in tutta la Penisola, il 9 settembre del 2009, Maroni inviò alle Questure una Circolare interna molto chiara che invocava “tolleranza zero” nei confronti dei circoli.
In questi intensi due anni, abbiamo assistito ad una lunga serie di controlli, denunce per gioco d’azzardo e sequestri. A sorpresa però la giurisprudenza penale si è mostrata alquanto fredda ed incline ad archiviare le posizioni dei giocatori denunciati. La Corte di Cassazione si è espressa in maniera contraddittoria nell’arco degli ultimi tre mesi. Più inclini a non riconoscere la legittimità dei circoli – ma sotto il profilo di diritto amministrativo - i Tar e il Consiglio di Stato, non senza qualche rara ma significativa eccezione (vedi Tar Puglia).
Con una giurisprudenza penale garantista e favorevole più alle ragioni dei players, oltre alla dipartita di Maroni, in queste ultime settimane, si è assistito ad una sorta di armistizio nei confronti dei circoli. Si tratta però - molto probabilmente - solo di una fase transitoria; sarà fondamentale capire quale sarà - sul delicato tema - la posizione ufficiale del nuovo Governo Monti, anche in vista del bando di gara che assegnerà le concessioni.
L’Esecutivo confida di poter ricavare - solo nel primo anno solare - qualcosa come 80 milioni di euro destinati all’Erario. Ma gli investitori chiederanno in cambio precise garanzie per evitare la concorrenza di un’eventuale rete parallela.
Proprio in questi giorni sei persone sono state denunciate per gioco d’azzardo in un circolo in provincia di Benevento. Il Questore, Salvatore La Porta, coadiuvato dal Commissariato di Telese Terme, la sera del 10 gennaio ha fatto irruzione in un club, sorprendendo quattro persone che giocavano ad un tavolo da poker (segnalati alla magistratura anche i due titolari del locale). Bisognerà capire le dinamiche dell’accaduto (giocavano a cash game oppure era un semplice sit and go?) prima di esprimere giudizi giuridici e politici di settore. Fine della tregua o caso isolato? Una cosa è certa: dal 9 settembre del 2009 non vi sono certezze per gli appassionati di poker sportivo.
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