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Poker online: la Germania primo mercato mondiale, ma nel mirino dell’UE

Con la chiusura degli States (tranne qualche rara eccezione, vedi Nevada, New Jersey e Delaware), la Germania rappresenta il primo mercato per PokerStars e tutta l’industria del poker online.

Ma in terra teutonica, in teoria, non è permesso giocare. Ne sa qualcosa l’italiano Ruideck che ha provato a fare cash out da residente tedesco, da una banca locale, ma si è visto bloccare 50.000€, con l’immediata apertura di un’indagine conoscitiva.

Il mercato del poker online tedesco non è regolamentato, in forza di ciò, Rational Group propone gioco attraverso PokerStars.eu, ma per le leggi tedesche queste condotte sono vietate.

Non è un caso che tutti i regular high rollers (tra i più forti del mondo) si siano trasferiti a Vienna.

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In Germania il poker è vietato mentre nel 2012, 15 lander (regioni-stato) hanno firmato un trattato per regolamentare le scommesse.

Tale Trattato Federale sul gioco d’azzardo (che bandisce il poker ed altri giochi come i casinò online) è però entrato nel mirino della Commissione Ue che non lo ritiene conforme e compatibile con i Principi fondanti del libero mercato europeo.

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E proprio in queste ore, si è diffusa la voce di una probabile apertura di una procedura d’infrazione nei confronti della Germania da parte della Commissione Europea. Da Bruxelles vogliono vederci chiaro e i primi passi formali sono stati compiuti.

Il Governo tedesco ha ora 10 settimane di tempo per fornire spiegazioni e proporre modifiche legislative, onde evitare pesanti sanzioni.

Critiche sono state mosse da parte dei commissari, anche per quanto riguarda le limitazioni dell’offerta (poker in primis) e per come è strutturata la procedura di assegnazione delle licenze per il betting.

L’industria dell’e-gaming europeo guarda con interesse allo sviluppo della vicenda, considerando che stiamo parlando del mercato principale per PokerStars e Full Tilt nel mondo.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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