Players italiani, preparatevi a sfidare i rivali francesi per un derby tutto europeo. Creare un mercato comune nel poker online, tra il nostro paese e la Francia, sembra un obiettivo - tutt’altro che celato - da parte di AAMS, seppur bisognerà ragionare nel lungo termine.
Nella giornata di ieri, Francesco Rodano, dirigente dei Monopoli e responsabile per l’online, ha rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti sul futuro del gioco telematico durante il classico appuntamento annuale, Legal Gaming Summit di Londra.
In particolare ha rivelato un accordo di collaborazione tra AAMS e l’Arjel (l’ente regolatore francese) per le scommesse sportive ed il poker: "Francia e Italia – ha dichiarato all’agenzia Agicos - non possono regolamentare da soli il gioco online, ma possono cooperare. Stiamo scrivendo una lista degli operatori che esercitano in entrambi i paesi, per uno scambio di informazioni sui concessionari inadempienti. Per una liquidità comune su poker e skill games, invece, è necessario modificare la legge francese e sono quindi necessari tempi lunghi".
Rodano ammette che Italia e Francia stanno pensando ad un mercato comune, seppur il progetto non sarà realizzabile entro breve. L’ostacolo maggiore rimane la differenza di tassazione tra i due paesi e fino a quando il Governo transalpino non rivedrà alcuni parametri, tutto rimarrà in stand-by. Ma il fatto di parlare pubblicamente di un progetto di liquidità comune, la dice lunga sulla volontà di portarlo a termine. D’altronde l’online è un mondo senza confini e per essere vincenti nel lungo periodo bisogna allargare gli orizzonti.
Rodano è più scettico invece nell’ipotizzare un futuro mercato unico europeo: "Alcuni Paesi sono privi di una regolamentazione o adottano standard normativi incompatibili con quelli degli altri Stati membri". Il primo passo verso l' apertura dei confini sarà verso la Francia, poi si vedrà. Nel 2012 Danimarca (che si è già aperta alla liquidità internazionale), Spagna e diverse regioni tedesche, regolamenteranno il settore. Un bel deciso passo in avanti ma ipotizzare un mercato unico con questi paesi, è ancora prematuro.
A Roma - al momento - sono interessati a collaborare con l’Arjel. D’altronde il Governo transalpino sarà costretto a rivedere presto la pressione fiscale, perché molti operatori stanno lasciando Parigi: a queste condizioni non ci sono margini per andare avanti ed anche i giocatori sono sul piede di guerra. Il mercato francese ha solo un’alternativa: cambiare parametri o implodere.
Per quanto riguarda invece le nuove concessioni online italiane, Rodano ha reso noto che nelle casse dello stato sono entrati 16 milioni di euro nel 2011 e che al momento la procedura di assegnazione per altre licenze è sospesa.
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