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L'Imperatore di Macao muore a 98 anni: l'incredibile storia di Stanley Ho

Dalle stelle alle stalle

Per capire appieno la storia di Stanley Ho occorre tornare indietro di anni, molti anni, quando di lui non esisteva traccia e nemmeno progetto. 

Dobbiamo parlare di un altro tempo nel quale un signorotto olandese di origine ebrea decise di stabilirsi in Asia, per l’esattezza a Hong Kong dove conobbe una donna del posto e cominciò a creare un piccolo impero finanziario. 

Due generazioni più tardi tale impero crollò miseramente nelle mani del nipote che ebbe la non brillantissima idea di investire in modo maldestro buona parte delle ricchezze accumulate dal papà e dal nonno per poi trovarsi, lui e tutti la sua stirpe in una situazione economica non invidiabile.

Tale situazione costrinse due dei suoi figli, segnatamente il primo e il secondo genito, a suicidarsi. 

Stanley Ho A self made man

A differenza degli sfortunati fratelli maggiori, il più piccolo della nuova stirpe, Ho-Hung-Sun, non si perse d’animo e reagì al dramma mettendosi gambe in spalle e ricreando praticamente da zero i fasti dei suoi avi. 

Stanley, il quale acquisì questa sorta di vezzeggiativo nel momento in cui cominciò a tessere tutta una serie di rapporti professionali con decine di investitori, riuscì a dare vita a quella che tutti noi oggi conosciamo come la capitale del gioco moderno in Asia, Macao. 

Il suo riscatto sociale permise alla madre, rimasta da sola dopo che il marito prese la decisione di abbandonare il resto della famiglia formata dallo stesso Stanley e dalle due sorelle rimaste in vita, di rifarsi presto una vita. 

E da lì la dinastia di metà 800 costruita dal bis-nonno, riprese forma, tanto da proiettare Hung-Sun ai vertici delle classifiche degli uomini più ricchi dell’Asia. 

Quattro donne, 17 figli

Se andate all’ufficio anagrafe della residenza di Stanley e richiedete uno stato di famiglia del nostro eroe, scoprirete che tra le attività preferite dal magnate, non vi era solo quella di imprenditore a 5 stelle. 

Ebbe qualcosa come 17 figli, da 4 donne diverse ai quali andrebbero aggiunti tutta una serie di presunti altri pargoli di cui non vi è traccia, almeno ufficiale.

Tra le altre cariche di Stanley, vi è anche e soprattutto quella di principale azionista della Sociedade de Turismo e Diversoes de Macau, una major che ha le mani in pasta quasi ovunque quando si tratta di parlare di Casinò a Macao. 

Amico nemico di Pechino

Fu un amante della bella vita e delle belle donne, come avrete capito, tanto che si fidò fin troppo della sua terza moglie che lo portò sull’orlo del baratro economico. 

La sua attività toccò il massimo splendore tra gli anni 60 e 70, quando divenne amico intimo di molti personaggi non proprio limpidi dentro e fuori Macao, molti dei quali piuttosto inclini ad essere accompagnati da donne di non elevatissima virtù morale. 

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Il Lisboa, meraviglioso ristorante frequentato proprio da questi personaggi, diventò un punto di riferimento per facoltosi boss dell’epoca che non disdegnavano puntate monster ai vari giochi del Casinò. 

Negli anni del passaggio di Macao da colonia portoghese a Regione Amministrativa Speciale della Repubblica Popolare Cinese negli ultimi anni dello scorso millennio, Stanley Ho decise di schierarsi con gli studenti nella famosa rivolta di Tienanmen del 1989, momento in cui irschiò di farsi parecchi nemici a Pechino. 

Il sorpasso

Con una disarmante capacità diplomatica, Ho riuscì a mantenere intatto il proprio monopolio facente capo ai casinò asiatici, tanto da ottenere il tanto sospirato sorpasso nei confronti di quelli di Las Vegas nel 2006. 

Poco meno di due anni fa si è ritirato dalle scene imprenditoriali per i suoi gravi problemi di salute che, nella giornata di oggi, martedì 26 maggio, lo hanno portato alla morte. 

Tra i 17 figli, tra i quali con ogni probabilità si scatenerà più di una bega legale per la distribuzione dell’eredità pari a quella che ha contraddistinto i rapporti tra le sue 4 mogli, Stanley lascia la sua figlia preferita, Daisy che ha in questo momento rimpiazzato il papà nei maggiori affari di famiglia e Josie Ho, cantante prima e attrice poi, meno incline alla vita imprenditoriale e attratta da quella del jet set. 

Ci lascia un imprenditore visionario che mancherà non poco alle alte sfere delle attività di gambling di Macao e di Hong Kong. 

Se volete saperne di più, ne parlammo anche in questo articolo. 

Pic Courtesy (AP Photo/Vincent Yu, File)

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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