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Macao

Macao cambia pelle: Pechino vieta gli junkets, si al modello Las Vegas, i casinò investono $13.5 miliardi

Se Las Vegas è la capitale mondiale dell'intrattenimento, Macao è quella del gambling. La perla del deserto del Nevada negli ultimi 35 anni si è trasformata in una meta turistica per famiglie con strutture volte ad accogliere mogli e figli dei giocatori fuori dalle sale da gioco.

Oramai a Las Vegas vengono ospitati concerti musicali, spettacoli di ogni tipo e eventi sportivi di primo livello (pensiamo anche al Gran Premio di Formula 1). Le strutture ricettive sono modernissime e i servizi al massimo livello per quanto riguarda la qualità. Le entrate extra-gambling sono oramai più rilevanti rispetto alle reveneus derivanti dai tavoli verdi e dalle slot. Una diversificazione che ha fatto la fortuna delle multinazionali dei casinò che sono state capaci di pensare oltre al gambling.

Junkets: figure centrali nella Macao dei tempi d'oro, ma a che prezzo?

A Macao invece il business si è sempre concentrato esclusivamente sul gioco d'azzardo, senza uno sviluppo serio dal punto di vista marketing e dell'intrattenimento.

I casinò hanno fatto la fortuna grazie all'opera di mediatori come gli junkets che erano bravi a aggirare i limiti valutari imposti dal Governo di Pechino. Gli Junket riuscivano a bypassare i tetti sull’esportazione di denaro dalla Cina continentale e mettere denaro fresco sui tavoli high roller di baccarat.

Dietro però si celavano fenomeni come il riciclaggio di denaro, ricatti ed estorsioni ai giocatori che non saldavano i debiti di gioco.

Divieto totale per gli junkets, addio ai VIP Players high roller

A Macao, grazie agli junkets, di fatto si giocava a credito. Un’inclinazione pericolosa che il Partito Comunista cinese ha voluto stroncare. Divieto quinti totale per queste società di porteur che nei tempi d’oro di Macao hanno fatto la fortuna di Steve Wynn e Sheldon Adelson. Con l’influenza cinese sempre più pressante, l’ex colonia portoghese deve dire addio ai players VIP high roller (che prendono la strada di Singapore e di Manila) e concentrarsi sul marketing, prendendo come punto di riferimento proprio il modello di Las Vegas.

Investimenti da 13,5 miliardi di dollari

Il Governo cinese ha invitato le 6 compagnie di casinò licenziatarie a investire nei prossimi 10 anni, 13,5 miliardi di dollari in progetti extra gambling che riguardano il turismo e la promozione di eventi sportivi. La regione deve quindi trovare una sua nuova identità. Con gli junkets era fin troppo facile avere i players ai tavoli.

Si dovrà invece puntare su un target diverso di giocatore, non più i VIP ma players amatori che spendono ai tavoli cifre relativamente contenute e che sbarcano a Macao con la famiglia per seguire qualche evento sportivo o musicale/culturale.

Un modello più sano che non farà più leva sui gamblers problematici high stakes.

Al momento hanno ottenuto le 6 licenze decennali Sands, MGM, Wynn, Melco, Galaxy e SJM.

Il Governo incoraggia i concessionari a investire in servizi e attrazioni per le famiglie cinesi e non solo. Pechino vuole trasformare la regione di Macao in un punto di riferimento per lo sport di tutta la Cina, come ha provato a fare in un certo senso Putin in Russia con Sochi (che però è stata da sempre ritenuta per i moscoviti una meta turistica estiva a 2 ore e mezza di volo dalla capitale).

Macao: si scommette sul turismo e lo sport

Macao non ha mai implementato piani per lo sviluppo di strutture turistiche ma dovrà farlo a breve.

L’ufficio per gli affari culturali e sportivi di Macao sarà il perno centrale e il motore delle varie iniziative: se ci sarà un contatto con un organizzatore, starà poi alla amministrazione bussare alla porta dei vari casinò per portare avanti tali iniziative.

L’ex colonia portoghese dovrà trasformarsi in una vera e propria città dello sport. Las Vegas iniziò ospitando i grandi incontri di boxe di livello mondiale all’interno dei centri congressi dei casinò-resort. In questi anni le leghe professionistiche americane hanno dato luce verde per le franchigie nella città delle luci.

Al momento i due eventi più importanti sono il Macau Grand Prix (foto sopra) e il Dragon Boat Festival.

Il Macau Grand Prix è una gara automobilistica su un circuito cittadino che vede come protagoniste sia auto che moto. Il Dragon Boat invece si disputa al Pearl River Delta e si sfidano imbarcazioni con 20 canoisti, un timoniere e un tattico. E’ unica nel suo genere.

Dopo cinque anni inoltre riprende il Macau Open di Golf (fa parte dell’Asian Golf Tour) che è sponsorizzato da SJM proprietario del casinò storico Grand Lisboa in centro e il Grand Lisboa Palace sulla Cotai Strip, la zona emergente dell’ex colonia, dove per primo ha costruito Sheldon Adelson.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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