Apparentemente non serve molto: un computer, una connessione internet ed un po' di soldi, ma la realtà è che per vincere nel lungo periodo a poker in modo consistente servono un mix di qualità che solo pochi possono vantare, e Pascal Lefrancois è uno di questi.
Il canadese ebbe la fortuna di cominciare a giocare quando tutto era piuttosto semplice, nel 2005, grazie ad un compagno della sua squadra di hockey, che gli fece conoscere il Texas Hold'em e gli spiegò le basi. Naturalmente questo, da solo, non sarebbe bastato: "Nell'estate del 2006 ero già riuscito a mettere assieme un bankroll, e cominciai a spendere sempre più tempo nello studio del gioco, fino a diventare un professionista. Tempo qualche mese e stavo già giocando i tornei più importanti di PokerStars e Full Tilt Poker".
Ma allora, appunto, era un'altra storia: "Era tutto così facile da sembrare quasi uno scherzo - ha dichiarato in un'intervista rilasciata a Pokernews.com - con un minimo sforzo eri in grado di ottenere ottimi risultati, mentre oggi chiunque non si dia davvero da fare rischia di non sopravvivere, il livello competitivo è davvero alto".
Lefrancois si strappò la maglietta dopo aver vinto il braccialetto, e così questa fu la sua foto
Non che questo possa spaventarlo, visto che lui fa parte di un'elite in grado di giocarsela contro chiunque, ed i risultati sono lì a dimostrarlo, tanto online che dal vivo: di lui ricorderete sicuramente il settimo posto alla scorsa PCA, ma Pascal nel 2010 vinse un braccialetto e arrivò undicesimo nel Main Event, piazzandosi pure secondo al WPT di Montreal nel 2012.
Merito a suo avviso soprattutto della matematica, indispensabile a suo avviso nel caso in cui si voglia diventare davvero un top player: "Molti di noi sono pigri per natura, ma è incredibile quanto si possa far bene nel poker lavorando su questo. Ho fatto molti progressi da questo punto di vista, ma so di avere ancora grossi margini di miglioramento".
Ma naturalmente essere bravi coi numeri non è sufficiente, così come non lo è essere intelligenti: "Questa carriera appare accessibile a molti, ho visto tanti dire che se ce l'aveva fatta quel tale allora ce l'avrebbero potuta fare anche loro, ma non è così che funziona. Essere un giocatore vincente richiede un mix di competenze differenti, ed essere svegli o bravi ad apprendere non basta. Negli anni ho conosciuto tante persone che hanno provato a vivere facendo i giocatori, ma pochissimi ce l'hanno fatta".
E magari, non sempre soltanto per colpa loro: "In questo ambiente girano un sacco di soldi, non possiamo fidarci di troppe persone. Per questo, è importante essere selettivi quando ci si circonda di altre persone, per evitare coloro che hanno cattive intenzioni". Perché un giocatore può accettare che qualcun altro gli porti via i soldi, ma solo se questo succede al tavolo verde...