Nella crisi che anche le case da gioco live stanno vivendo sulla propria pelle, il poker rappresenta una medicina ormai irrinunciabile. Ne è convinto tra gli altri Eros Ganzina, direttore di una struttura emergente come il Casinò Portomaso in Malta.
42 anni, origine bolzanina ed una esperienza ventennale nel mondo dei casinò, da Londra a Lugano fino all'isoletta mediterranea in cui da 2 anni dirige il principale Casinò.
Nel giro di qualche anno, da cenerentola dell'hold'em il Portomaso è diventato un centro nevralgico del poker europeo, con una programmazione che si fa sempre più intensa: da qui a dicembre, qualcosa come 8 eventi pokeristici internazionali saranno ospitati, come ci racconterà tra poco lo stesso Ganzina.
Allora Direttore, sembra che sia Malta che il Casinò da lei diretto stiano vivendo un momento di grande appeal. Ma cosa offrite, per piacere così tanto?
Eros Ganzina: Beh, come casinò sicuramente la location che proponiamo ha pochi eguali, con la bellissima sala Grand Master e una capacità globale di 90 tavoli in contemporanea. Inoltre è collegato a una struttura alberghiera fantastica (l'Hilton di Malta è considerato il secondo migliore in Europa). Infine, è proprio Malta ad essere agevole perchè ci si può spostare senza prendere mezzi, circondati da hotel a 5 stelle con prezzi bassi, e con una città del divertimento dai prezzi bassissimi.
Dimenticavo il clima: qui c'è il sole per 300 giorni l'anno e il clima è incredibilmente mite. Pensi che due anni fa festeggiammo il capodanno in spiaggia...
Avrà anche dei difetti, però...
Certo, fondamentalmente uno: l'isolamento geografico. Qualsiasi spostamento da e per Malta prevede l'obbligo dell'aereo, l'idea di mettersi in macchina, recarsi al casinò e tornare in giornata – come accade nella stragrande maggioranza dei casinò terrestri - è da noi impraticabile per evidenti ragioni.
Però sembra che siate sempre più ricercati. Nel programma che mi ha mostrato credo di aver visto 8 tornei da qui a dicembre. Ho contato male?No, ha contato benissimo. Partiamo in questi giorni con le GSOP, evento internazionale da 1.100€ per il quale ci attendiamo circa 400 giocatori. Poi dal 16 al 20 c'è il ritorno del WPT Europe, mentre dal 4 al 7 ottobre sarà la volta di un altro circuito europeo emergente, il Deep Stack Open da 550€.
Quindi dal 19 al 21 ottobre ci sarà un nuovo evento BetPro che si giocherà in contemporanea qui e a San Marino, un evento israeliano dal 9 al 12 novembre e "The Battle Of Malta" (evento internazionale organizzato da Pokerlistings) dal 22 al 25 novembre. Infine, il 29 abbiamo un'altra esclusiva con un torneo organizzato da PokerStars Sweden e chiusura l'8 dicembre con il Goldbet Open.
Non avrà sicuramente di che annoiarsi. Con tutti questi europei in arrivo mi viene in mente un'altra domanda: dal black friday in poi molti pro hanno scelto di trasferirsi a Malta per giocare liberamente sulle .com e per ragioni fiscali, e così hanno fatto anche alcuni pro italiani. Avete pensato a come intercettare questa nuova clientela molto munifica?
Non abbiamo nessuna possibilità di intercettare questo tipo di clientela. Innanzitutto perchè prediligono ovviamente giocare online, e in secondo luogo perchè oggi non sono possibili soluzioni quotidiane per venire incontro alle loro esigenze: difficile pensare che Justin Bonomo venga a sedersi una sera all'1€/2€, impossibile mettere su tavoli 50€/100€ o 100€/200€ destinati a rimanere vuoti. L'offerta la fa il mercato, e il mercato dice oggi che siamo un casinò con i piedi per terra.
In cosa si traduce questo?
Abbiamo massimali un pò più bassi, rispetto alla media dei casinò terrestri. Questo ti penalizza per quanto riguarda i giocatori più "pesanti" , ma ti evita di prendere sonore "scoppole".
I clienti "pesanti" ormai sono una rarità un pò ovunque, anche a causa della crisi. E' per questo che i casinò oggi non considerano più quella del poker un'utenza di serie B?
Ti dirò di più: l'utenza del poker oggi è una linfa vitale per il settore dei casinò. Noi lo abbiamo capito da tempo e abbiamo adeguato la nostra offerta, con risultati più che lusinghieri. Grazie a questo e ad un regime fiscale più agevole, la crisi la subiamo un pò meno.
C'era una volta il dress code. 15 anni fa avrebbe mai immaginato di accogliere in un casinò un ragazzino con felpa con cappuccio, bermuda e infradito?
Ehehe, ai tempi era dura. Inizialmente il dress code era rigido, poi è stato alleggerito e oggi è quasi dovunque eliminato perchè del tutto anacronistico. Ricordo le prime volte che si presentavano ragazzini del genere: era strano perchè si mischiavano alla clientela della sera, poi però mettevano una mano in tasca e tiravano fuori 5 o 10mila euro...
Altri tempi. E oggi come vede il futuro dei casinò? Meglio privato o pubblico?
Credo che oggi più che mai possano andare avanti solo i privati, o in generale chi si dota di strutture snelle. L'idea di mantenere del personale fisso in eccedenza rispetto ai bisogni è pura follia. In una struttura privata tutto questo non può esistere, ci sono degli obiettivi da centrare e se un manager li manca è lui a pagare in prima persona, ed è giusto che sia così.
Un'ultima domanda: le tasse per i giocatori. Ormai i tornei all'estero sono diventati uno spauracchio per i player. Se domani venisse un esponente della Guardia di Finanza e le chiedesse la lista dei giocatori che hanno vinto nel torneo taldeitali, lei che risponderebbe?
Semplice, io non ho nulla, perchè per legge io non devo tenere nulla. L'organizzazione mi comunica il payout e io pago i giocatori. Punto. Credo che più che altro si sia creata una sorta di psicosi, favorita anche da un certo atteggiamento discriminatorio che AAMS ha nei confronti di molti casinò europei.