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La finanza, la malattia, il poker: chi è Lauren Roberts, la donna che gioca (e folda) 'come un uomo'

Il suo nome su Twitter dice già molto di lei: @PlayPokerLkAMan. Una dichiarazione d'intenti, che ben sintetizza la figura di Lauren Roberts. Il suo non è un vero e proprio volto nuovo, perchè la Roberts è da qualche tempo partecipante assidua ad alcuni degli high roller più esclusivi, come ad esempio il Super High Roller Bowl da 300.000$ giocato l'estate scorsa all'Aria di Las Vegas.

La verità è che Lauren Roberts è una abituata a "sguazzare" in ambienti a forte maggioranza maschile, quindi il fatto che sia a suo agio in un tavolo da poker non deve sorprendere più di tanto. Nè deve farlo, a maggior ragione, il suo ingaggio per il nuovo format di Poker After Dark: "High Stakes Hybrid". E già alla prima puntata, per chi non la conoscesse, Lauren Roberts ha già impressionato con almeno una giocata di rilievo.

Lauren Roberts: che lettura su Dan Shak!

Siamo al livello 200$/400$ di questo inedito High Stakes Hybrid, Da early position apre i giochi Brandon Steven, rilanciando fino a 1.200$ con 10 8 Sul bottone siede Dan Shak che 3-betta fino a 4.500$, con a a . Lauren Roberts è sul big blind con a k ed opta per un "cold call", inducendo così anche Steven a partecipare al flop.

Le prime tre carte del board sono 2 k 2 . Lauren e Brandon fanno check, e Dan Shak dimostra di non amare proprio lo small ball: continuation bet da 10.000$ su piatto di 14.100$. Chiama la Roberts, mentre Steven ovviamente folda.

Il turn è un 6 e Shak la fa ancora "bella grossa": 25.000$ di puntata, su piatto da 34.100$. Su un board che non è certo  tra i peggiori, quando si decide di entrare in gioco con a k , Lauren impiega tuttavia appena una manciata di secondi, per decidere di buttare via le sue carte.

"Mi ero convinta che avessi AA o KK", ha detto Lauren dopo che Dan aveva mostrato i suoi assi. Ma quando il resto del tavolo sente che ha foldato AK stenta quasi a crederci, in particolare Jason Koon che indugia in un paio di fragorosi "wow!", a sottolineare la giocata tutt'altro che semplice.

Non è impossibile, foldare AK su quel tipo di action, e probabilmente la condotta di Shak (che Lauren conosce piuttosto bene) è stata in qualche modo d'aiuto. Però colpisce la nonchalance con cui la Roberts ha evitato uno spot su cui gran parte dei pokeristi del pianeta avrebbe avuto una certa difficoltà, a mollare il colpo.

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La famiglia, la finanza, la malattia, il poker

"Play poker like a man", come si diceva. Ed è stato proprio da due uomini, che Lauren Roberts ha imparato a giocare: il padre e il nonno. Quest'ultimo le aveva insegnato 5-card Stud e 7-card Stud quando ancora era una ragazzina. Il padre, invece, era un fisico con la passione per il gambling, bannato praticamente da tutti i casinò di Atlantic City per il famigerato conteggio delle carte nel Blackjack.

Una volta pensionato, il padre le propose di insegnarle tutti i segreti del poker, ma inizialmente Lauren non era molto propensa. Come racconta ella stessa in una intervista di qualche tempo fa a Pokerlistings, nove anni fa per lei cambiò tutto.

Già una lunga carriera alle spalle nel campo della finanza, dove era (ed è tuttora) apprezzata Hedge Fund Manager, nel 2008 Lauren Roberts fu colpita da un cancro. "Ho subìto 16 operazioni in 3 anni, quasi una ogni due mesi", racconta.

Nel periodo della malattia, Lauren iniziò ad avvicinarsi al poker. Un inizio umile, dai livelli più bassi possibile: 0,01$/0,02$. Da quel momento, con passione, applicazione e quella predisposizione che non può non avere chi opera da 30 anni nel campo della finanza, Lauren Roberts è oggi una legittima inquilina degli high stakes. Che non ha alcuna remora a foldare AK su 2K26...

 

Il video della mano

https://www.facebook.com/PokerGOWatchNow/videos/1192281267582418/

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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