Giocare a poker per anni, raggiungere gli high stakes e poi mollare tutto per inseguire un sogno da liceali, fatto di birre annacquate e locali semi deserti: la storia di Martin Bradstreet è decisamente diversa da quella degli altri giocatori.
Eppure non è sempre stato così. Fino ad alcuni anni fa, infatti, lui era uno dei molti ventenni che col poker online stava guadagnando una fortuna, prima giocando con il nickname di “MagicNinja” e quindi con quello di “alexeimartov”. Se conoscete l'heads-up battleship, sappiate che l'ha inventato lui.
Una mattina di ormai sette anni fa tutto è cambiato, come in un film: “Avevo vent'anni, ed ero stato sveglio tutta la notte per giocare a poker. Mentre il sole sorgeva e cercavo di prendere sonno, accesi la televisione e vidi un concerto dei Muse, scoprendomi a pensare che suonare su quel palco sarebbe stata probabilmente la cosa più bella del mondo”.
Martin – che è australiano ma vive a Montreal - suona il piano da quando aveva dieci anni, ma una chitarra in mano non l'aveva presa che appena qualche volta, fino a quel momento.
Deciso a perseguire il suo scopo, stanco del gioco e di una badrun che in quel momento gli aveva portato via 180.000 dollari – Bradstreet gioca Pot Limit Omaha high stakes - comincia a suonare tutti i giorni, prende lezioni sia per lo strumento che per il canto e inizia a frequentare musicisti, con l'intenzione di creare una band.
Gli “Alexei Martov” appunto, come il suo nickname, un nome russo di fantasia che si era inventato da quindicenne, quando la madre gli chiese di comporre qualcosa al pianoforte. Perché fare una scelta tanto forte, lui che su PokerStars ha vinto oltre 800.000 dollari? La motivazione per lui è semplice: “La passione per la musica mi ha accompagnato costantemente, mentre vagavo di ossessione in ossessione, e così mi sono reso conto che non seguirla sarebbe stato come gettare via una coppia d'assi per paura che mi venisse scoppiata”.
Il cambiamento non è stato certo banale: “E' difficile passare dal gradino più alto del cash game a promuovere un concerto, sperando che sessanta persone si presentino per pagare cinque dollari d'ingresso, e la cosa più strana è che si tratta di una sfida molto più difficile”.
Adesso gioca pochissimo, le WSOP le ha disertate perché è appena uscito il loro primo EP, “Scent of a Wolf”, cinque tracce scaricabili ad offerta libera che ad oggi gli hanno reso qualche decina di dollari, ma per lui non sembra essere un problema: “Se un giorno volessi farmi una famiglia e comprare la casa dei nostri sogni potrei sempre chiudermi in una grotta per sei mesi e riuscirci – analizza pragmatico – se mi servono dei soldi posso andarmeli a prendere, altrimenti non lavoro. E' difficile avere questa possibilità per un artista, sono molto fortunato”.
Presto partiranno per un tour negli Stati Uniti ed il Canada assieme ad un altro gruppo con più esperienza di loro, a cui faranno da spalla: di soldi, anche in questo caso, neppure a parlarne. Ma per quello c'è sempre il poker online.