Niccolò Caramatti in questo momento è a Vegas, dove è riuscito a qualificarsi al tavolo finale di un evento Deepstack Extravaganza del Venetian. Si è messo pochi giorni fa alle spalle una sfida extra poker dura ed affascinante: la Maratona di New York, uno degli avvenimenti sportivi più famosi al mondo.
Con il sostegno di Sisal, Niccolò è andato nella Grande Mela carico di aspettative, assecondando la sua passione per la corsa e lo sport. Lo abbiamo contattato per capire come è andata a finire.
Cosa rappresenta per te quella città?
New York per me è sempre speciale perché ci ho vissuto, quando ho iniziato la mia carriera in finanza. Ogni volta che torno è un'immersione nei ricordi e c’è spazio anche per qualche rimpianto.
Come hai programmato l’avvicinamento all’evento?
Sono arrivato il giovedì sera è il venerdì è stato dedicato al ritiro del pettorale e a tutta la parte pre-maratona, compresa corsetta in Central Park. Sabato shopping e domenica pomeriggio non pervenuta! Non mi sono però fatto mancare due ottime cene a base di Porter House, la Fiorentina americana!
La maratona è stata un’esperienza positiva?
E’ andata abbastanza bene, fino al 23esimo chilometro stavo veramente alla grande e contavo di stare sotto le 3 ore e mezza, poi si è acutizzato un infortunio al piede che mi ha costretto a rallentare. Dal 35esimo è stato un mezzo calvario, ma il supporto del pubblico, in quel caso, influisce tantissimo a non farti mollare. Avevo messo il mio nome sulla maglia e mi incitavano tutti! Alla fine ho chiuso in 3:47.
Come ti sei preparato per affrontare una sfida così dura?
Corro 5 volte alla settimana, a dirla tutta. Ho fatto un programma specifico sulla mezza maratona, quindi ero veloce ma non con una resistenza top. Le gambe alla fine erano due pezzi di legno!
Dopo una faticcia del genere, ti sei preso qualche giorno di relax a Las Vegas?
Ho appena fatto un final table, ad un evento del Deepstack Extravaganza al Venetian: in termini monetari poca roba… ma è sempre piacevole. Sono venuto qui per rilassarmi un attimo.