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Perde 30.000.000 $ al casinò e gli fa causa

Harry Kakavas è una "balena", ovvero uno di quei miliardari che ogni casinò vorrebbe poter accogliere, ma a differenza di altri il re delle agenzie immobiliari di Gold Coast è sempre stato consapevole del suo problema col gioco. Per questo fin dal 2000 si era bannato da tutti i casinò d'Australia, salvo giocare, dal 2004 al 2005, circa un miliardo e mezzo di dollari ai tavoli di baccarat del Crown Casino, perdendo 30 milioni e facendogli quindi causa.

La cifra che Kakavas intende recuperare si aggira attorno ai 20 milioni di dollari, una somma che il casinò sarebbe tenuto a risarcire nel caso in cui i giudici dell'Alta Corte dovessero ravvisare un "vantaggio irragionevole", ovvero ritenessero che il Crown Casino abbia cercato di far leva sulla debolezza patologica del loro cliente.

I primi due gradi di giudizio sono stati in realtà favorevoli alla casa da gioco, i cui legali hanno sostenuto che - essendo trascorsi anni dalla sua auto esclusione e non ravvisando in Kakavas un comportamento anomalo - nessuno potesse effettivamente "sapere" che il magnate stesse agendo spinto da qualcosa di diverso dalla sua volontà.

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Di avviso diverso, evidentemente, coloro che difendono gli interessi del giocatore, che hanno sottolineato come il loro cliente sia stato riconosciuto un giocatore patologico, incapace di compiere decisioni razionali una volta al tavolo.
Secondo questa tesi, i responsabili del casinò sarebbero stati consapevoli tanto del problema di Kakavas che della sua auto esclusione, e ignorandola deliberatamente avrebbero dunque infranto la legge, quel Casino Control Act del 1991 che regolamenta l'attività delle case da gioco australiane.

Difficile dire chi potrà spuntarla, ma certo se Kakavas fosse capace di strappare un giudizio favorevole si tratterebbe di un importante precedente, in grado di "spianare la strada" nel caso di contenziosi analoghi.

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