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Phil Hellmuth: “Lotto col mio ego da tutta la vita”

Phil Hellmuth: amato, odiato, ma sempre discussoPhil Hellmuth resta sempre uno dei giocatori più discussi nel mondo del poker: succede, quando si vincono undici braccialetti WSOP eppure a detta di molti si è ormai rimasti irrimediabilmente indietro in questo mondo.

IL RITORNO DI FIAMMA - In una recente intervista, lo statunitense affronta questo spinoso tema che lo riguarda, anche alla luce dei tre secondi posti ottenuti alle World Series Of Poker dello scorso anno.

"Quando c'era chi mi accusava di non essermi impegnato abbastanza nel migliorare il mio gioco aveva ragione - ammette Phil - avevo messo al primo posto la famiglia diventando così un professionista part time. Nel 2010 le cose sono cambiate, ho cominciato a giocare molti più tornei e partite di cash game, ed è come se avessi riacceso un interruttore".

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L'ODIO PER IL PERSONAGGIO - Hellmuth è stato spesso fischiato in passato, quando ha inscenato i suoi ingressi trionfali nei tornei, e nonostante questo non possa fargli piacere sembra essere consapevole che questa disapprovazione riguardi più il personaggio che si è costruito nel tempo, piuttosto che la sua persona: "Quando succede, non lo fanno a me, ma al Poker Brat. Sono ancora un personaggio, il cattivo ragazzo, ma nella mia carriera non ho mai avuto problemi con nessuno e chi mi conosce sa che mi sono sempre comportato onorevolmente".

UNA LOTTA CONTRO L'EGO - Phil ammette che vincere le World Series Of Poker a 24 anni abbia significato nel tempo combattere costantemente per tenere a bada il proprio ego: "E' stato così per tutta la mia vita. Cerco sempre di giocare tornei che consentano di lasciare un segno,sarò ricordato grazie al poker e da questo punto di vista posso dire di aver avuto fortuna".

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