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Sapevate che Microsoft Word lo ha creato un ex poker pro? La storia di Richard Brodie

Esistono persone, di cui ignoriamo completamente l'esistenza, che però in qualche modo hanno esercitato - o esercitano tutt'ora - una certa influenza sulle nostre vite. Una di queste è senz'altro Richard Brodie.

Richard Brodie, il "padre" di Word e Notepad

Brodie è un programmatore di computer a cui si deve "Word", il primo e più popolare programma di scrittura per computer al mondo. La sua è una storia davvero particolare, che si incrocia in maniera del tutto casuale con il nostro mondo. Richard Brodie, infatti, è stato un poker pro sponsorizzato ed è tuttora un praticante molto attivo del nostro amato gioco.

Nato nel Massachussetts quasi 59 anni fa, Richard Brodie si iscrive nel 1977 all'università di Harvard. Un ateneo tra i più prestigiosi al mondo, di quelli che la gente farebbe carte false per entrarci. Incurante di ciò, Richard molla i suoi studi in matematica e informatica dopo nemmeno due anni. La ragione era un posto di lavoro che già lo attendeva in California, presso la Xerox Corporation. Conosciuta anche al giorno d'oggi come colosso nel campo delle stampanti e fotocopiatrici, al tempo la Xerox produceva anche computer.

Qui Brodie è protagonista nella creazione di Bravo X, uno dei primissimi esempi di "word processor". La sua creatività non passa inosservata e Bill Gates lo chiama in Microsoft, nel 1981. Quindi, nell'arco di soli 7 mesi, Richard Brodie mette a punto la prima versione di "Word", software che è arrivato fino ai giorni nostri e che moltissimi tra noi usano quotidianamente. Che sia per scrivere una lettera di reclamo, una tesi di laurea o un curriculum vitae, Word è uno dei compagni di strada dell'uomo contemporaneo.

Nella sua esperienza in Microsoft Brodie è responsabile anche di molto altro, come anche un altro tool molto utilizzato come Notepad. Ad ogni modo l'esperienza nell'azienda di Bill Gates si conclude a metà anni '90 e da allora si dedica a diverse altre cose. E sì, tra queste c'è anche il poker.

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Richard Brodie (courtesy of Pokernews)

Galeotto fu Andy Bloch...

Molti di voi conoscono Andy Bloch, professionista di poker con un passato romanzesco nel MIT Blackjack Team, esperienza poi finita nel celebre film "21". Accade che Bloch e Richard Brodie diventano amici e quest'ultimo, quando Andy centra un final table televisivo al WPT, decide di seguirlo. Siamo nel 2003 e non è un torneo qualunque: si tratta del LA Poker Classic, in cui Andy Bloch arriva terzo e soprattutto in cui nasce la stella di Gus Hansen, trionfatore dell'evento.

Ad ogni modo Richard Brodie, già appassionato di sport e giochi, decide di dedicarsi professionalmente al poker e, nell'arco di poco tempo, diventa anche un red pro dell'allora emergente Full Tilt Poker. Si era in pieno boom del Texas Hold'em e alcune room, come quella appena citata, annoveravano veri e propri eserciti fra pro e testimonial vari.

Un ottavo posto a un 10k Limit Hold'em Championship delle WSOP 2011 rimane il suo miglior risultato live, in una carriera che oggi è da semplice amatore, orgoglioso di esserlo mentre fa lo scrittore, il conferenziere e il motivatore. Inutile aggiungere che Richard Brodie non ha lasciato un'impronta indelebile, nel poker. L'aveva già fatto - abbondantemente - altrove.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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