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Nonostante l'eliminazione in 26° posizione al Main Event, è stato Ronaldo il vero protagonista di questa edizione della Poker Carribbean Adventure. Il Fenomeno ha infatti attirato un'attenzione mediatica senza precedenti e ha portato migliaia di fan dentro il mondo del poker, grazie alla sua presenza al tv table trasmesso in tutto il mondo in diretta streaming.
L'ex calciatore ha vissuto un'esperienza indimenticabile a Nassau e ha raccontato a Pokernews.com del suo rapporto con il poker, che va ben oltre la sponsorizzazione con Pokerstars: "Sono sempre alla ricerca di nuove sfide. Amo questo gioco e continuerò a giocare a poker. Inoltre sono migliorato molto, questo è sicuro".
Il Fenomeno ha portato a casa un premio di 42.000$, che in parte attestano l'innalzamento qualitativo del suo gioco, decisamente migliorato rispetto alle prime apparizioni live e alle batoste subite in heads-up da Rafa Nadal a Londra. Certo, la sua condotta di gioco ha fatto storcere il naso a qualche purista che lo ha accusato di essere troppo loose-passive, ma è bene ricordare che per il Pallone d'Oro 2002 il poker è solo un divertimento.
Ronaldo ci tiene poi a precisare che per lui il poker non è solo quello dal vivo: "È meraviglioso essere qui (alla PCA. ndr) e giocare a poker in un posto del genere. Io amo giocare anche online. Ogni volta che non ho niente da fare accendo il computer e gioco su Pokerstars".
Il brasiliano, che ha recentemente ufficializzato il suo ritorno in campo a 38 anni (giocherà, fisico permettendo, in Florida, nella seconda divisione statunitense) rivela anche un aneddoto legato ai suoi anni gloriosi all'Inter: "Ho iniziato a giocare a poker quando ero all'Inter nel 1999. Giocavamo in hotel, quando eravamo in attesa di essere portati allo stadio per la partita. Da allora non ho più smesso di giocare a poker".
L'ex centravanti di Barcellona, Inter, Real Madrid e Milan si rivela dunque come un autentico appassionato di questo gioco e anche se non si sente ancora pronto per giocare le World Series Of Poker ("Mi piacerebbe ma per me le WSOP sono ancora proibitive") si lancia in una previsione audace: "Il poker è ancora in crescita e credo che abbia il potenziale per diventare popolare come il calcio".
E se a dirlo è uno che per anni è stato il numero uno del mondo del pallone, allora non possiamo che prendere sul serio le sue parole.