Tristan "Cre8ive" Wade in queste ore ha dato vita ad un interessante dibattito circa la copertura televisiva live dei tornei di poker, sostenendo come questa possa andare in alcuni casi contro l'interesse stesso dei giocatori.
Lo statunitense, che alle scorse WSOPE ha vinto un braccialetto nel torneo shootout, segue un ragionamento tutto sommato semplice: se il poker è un gioco ad informazioni incomplete, il fatto che i miei avversari possano conoscere esattamente con quali carte ho fatto una certa giocata gli dà un vantaggio che erode in qualche misura la mia equity.
Scrive infatti: "Credo sia ingiusto nei confronti dei giocatori, che si trovano loro malgrado a fornire informazioni gratuite mentre stanno ancora lottando per montepremi importanti. Trovo sia un'assurdità il fatto che non si possa parlare della propria mano, ed un quarto d'ora più tardi il tuo avversario sia in grado di controllare cosa avessi esattamente".
Secondo Wade la controparte che viene offerta ai giocatori, ovvero l'esposizione mediatica, non è sufficiente per due ordini di motivi: "A Jason Mercier è stato necessario vincere un EPT ed un braccialetto WSOP per avere una sponsorizzazione, ed inoltre l'esposizione è sbilanciata. Se in un torneo ci sono ancora 50 giocatori con 18 fra loro a tavoli televisivi, tutti gli altri saranno in grado di ottenere informazioni senza che i primi possano dire altrettanto".
Naturalmente "Cre8ive" sa bene che la televisione ha contribuito in modo determinante a rendere il poker un gioco di respiro mondiale, e riconosce che da appassionato sia fantastico poter seguire la diretta con le "hole cards" esposte, ma da giocatore le cose cambiano: "Se in una mano non arrivo allo showdown, nel caso in cui non ci sia copertura televisiva e le mie carte non siano esposte io sono certo di non fornire certe informazioni. Mi domando solo se il valore dell'esposizione che guadagno sia davvero paragonabile all'equity che perdo".
Il dibattito è certamente interessante e non pare affatto scontato, ma la natura intrinsecamente promozionale dei tornei è innegabile, ed appare quindi difficile che in termini di copertura televisiva possano esserci marce indietro dettate da perplessità simili, per quanto fondate per un professionista come Tristan Wade che fonda su un'abilità superiore alla media, e quindi da proteggere ad ogni costo, il proprio successo.