I Magnifici 7
Le WSOPE 2019, se da una parte hanno creato polemiche per strutture e buyin, dall'altra stanno regalando tavoli finali di un certo livello. E probabilmente il "Championship" in questione è quello più pesante fra i final table, osservando i nomi dei sette players in corsa per il titolo. Escluso il futuro campione, gli altri vantano titoli, denari e coppe a ripetizione. Da Phil Hellmuth con i suoi 15 bracciali, passando per i 6 di Daniel Negreanu, senza dimenticare i vari Dzmitry Urbanovich, Benny Glaser, Julien Martinì e Alex Livingston. Ma come detto ci penserà l'outsider di turno a castigare i nomi più blasonati. Il poker è bello anche per questo motivo.

In sette dunque riprendono posto nel "€25.500 Mixed Games Championship", tutti a premio dopo lo scoppio della bolla con cui è calato il sipario nel day 2. Il primo ad avviarsi alle casse è Alex Livingston e poco dopo lo raggiunge anche il connazionale Daniel Negreanu in sesta piazza. "Kid Poker" allunga il suo digiuno di bracciali: in generale manca dalle WSOPE 2013 a Parigi, mentre l'ultimo in terra americana dista ben 11 anni. Insomma il settimo sigillo è un tabù senza fine. Il canadese però mette fieno in cascina nella volata per il POY WSOP 2019, dove sogna il terzo alloro, dopo quelli del 2004 e del 2013 appunto.
Il capolinea di Daniel Negreanu arriva in una mano di Razz e ci pensa il buon Phil Hellmuth a spedirlo alle casse per 54 mila euro. In quinta posizione termina il torneo di Julien Martinì, il quale paga dazio in una mano di Seven Card Stud Hi-Lo 8 or Better contro Dzmitry Urbanovich. Niente podio infine per Benny Glaser durante il No Limit Hold'em. L'inglese con J-8 finisce ai resti sul flop Q-10-5 e il solito Urbanovich snappa con 9-9. La coppia del polacco tiene e si apre la corsa al podio.
Che beffa per Phil Hellmuth
A tre left il nome più accreditato per il successo, nell'evento#10 delle WSOPE 2019, è quello di Phil Hellmuth. Tutti guardano ad Urbanovich come avversario del californiano in heads up, ma nessuno ha ancora fatto i conti con il terzo incomodo Besim Hot. Proprio lo svizzero assesta un paio di sportellate al polacco e mentre il suo stack conquista la leadership nel count, quello di Dzmitry si riduce nettamente.
E' il canto del cigno per quest'ultimo steso poco dopo da Hellmuth. Nella mano di Razz il player dell'Est Europa si presenta con 6-2/K-7-Q-4/6, mentre "The Poker Brat" ha il punto migliore con 7-4/2-9-8-7/3.

Il duello finale quindi, si apre con il player a stelle e strisce a quota 20.925.000 chips, contro i 24.075.000 dell'elvetico. Besim Hot non mostra alcun timore riverenziale e parte forte allungando nel count. Phil Hellmuth appare in grossa difficoltà e il suo stack si sbriciola mano dopo mano. Si arriva così ai titoli di coda durante il Pot Limit Omaha. Sul flop 10 9 9 i due players finiscono ai resti:
Phil Hellmuth: a 9 4 3
Besim Hot: q j 9 7
Entrambi hanno il trips di 9, ma Hellmuth può vantare l'asso come kicker. Un j al turn ribalta la situazione, consegnando il full house allo svizzero. Il 4 suona come una beffa atroce per Phil che per l'undicesima volta in carriera è runner up alle World Series of Poker, a fronte di 15 bracciali vinti. Besim Hot conquista il trionfo, il braccialetto WSOPE 2019 e una prima moneta da 385.911 euro.
Il payout
- Besim Hot Switzerland €385,911
- Phil Hellmuth United States €238,509
- Dzmitry Urbanovich Poland €162,463
- Benny Glaser United Kingdom €111,689
- Julien Martini France €77,502
- Daniel Negreanu Canada €54,287
- Alex Livingston Canada €38,389