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AssoPoker intervista in esclusiva Ryan Fee (1° parte)

Ryan Fee durante il LAPT di San José nel 2008Ryan Fee è divenuto famoso nel mondo del poker online principalmente a causa della guida che ha scritto alcuni anni fa sul cash game, ma anche per la sua vittoria al LAPT di San José nel 2008, che gli consegnò 286.000 $ assieme al suo primo e unico successo in carriera in un torneo.

AssoPoker lo ha contattato per un'intervista in esclusiva, nella quale il cash player di Philadelphia - attualmente residente a Bangkok - parla del blocco del poker online negli Stati Uniti, dello sviluppo della propria carriera a partire dagli esordi ed infine dai suoi piani per il futuro, a cominciare dalle prossime WSOP.

Come già accaduto in occasione dell' intervista ad Alec Torelli, potrete ascoltare l'audio originale della nostra conversazione cliccando sul nostro player al termine dell'articolo. Ma adesso, lasciamo la parola a Ryan...

Non possiamo che iniziare da quanto accaduto negli USA: eri preparato a questa eventualità o pensavi non sarebbe mai accaduto?

"Sicuramente una parte di me sapeva che qualcosa di simile avrebbe potuto succedere, ma al pari di molti altri speravo che non si verificasse, ed è davvero frustrante che le cose siano andate così"

Mi hai detto di aver rinunciato a un viaggio che stavi per fare in Europa ed anche in Italia a causa di questo...

"Sì, l'idea era quella di fare un viaggio di circa un mese con un amico e poi di tornare negli Stati Uniti, ma dopo quanto accaduto preferisco rimanere qui in Thailandia e vedere cosa succede"

Quali sono le opinioni e le sensazioni più comuni che hai riscontrato fra i tuoi amici professionisti, riguardo al blocco del poker online negli USA?

"Il sentimento più comune è quello della frustrazione, un po' per tutti quanti. Credo che aver oscurato i siti senza alcun tipo di preavviso sia stato piuttosto irresponsabile e non sono affatto d'accordo con questo, considerando anche tutto il denaro che molte persone avevano depositato in varie poker room. Trovo ridicolo che vi sia una distinzione per la quale sia possibile giocare a poker nei casinò ma non venga consentito di farlo online".

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Molti professionisti stanno pensando di andare a vivere all'estero, altri si dedicano al poker live: tu cosa ne pensi e quali sono i tuoi piani per i prossimi mesi?

Ryan risiede attualmente in Thailandia"Credo che molti dei miei amici al momento stiano pensando di aspettare per capire cosa accadrà, magari giocando nel frattempo del poker live, altri ancora stanno addirittura pensando di smettere. Personalmente non amo il live, è piuttosto lento e noioso. Non vorrei neppure tornare a studiare, ma credo che lo preferirei piuttosto che giocare live. Mi spiace che ci sia chi sta pensando di smettere con il poker, ma per chi ha quest'intenzione immagino sia il momento migliore.

Quanto alle prossime WSOP, l'idea era di giocare cash game heads-up contro chiunque a limiti come il $10/$20 o il $25/$50, ma visto quanto è successo non credo sia possibile, dato che gran parte del mio bankroll in questo momento è congelato sui siti statunitensi. Sono comunque abbastanza sicuro che, per quanto possa servire del tempo, la situazione si risolverà in modo positivo".

Nella seconda parte dell'intervista, Ryan ci parlerà di come ha iniziato a giocare a poker, della sua celeberrima guida e della vittoria al LAPT di San José, nonché dei suoi obiettivi futuri come giocatore professionista.

Piero "Pierelfo" Pelosi

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