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Bernard Tapie: cordata con Partouche per Full Tilt Poker

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Continua la nostra diretta sulla crisi di Full Tilt Poker, con una clamorosa novità dell’ultimo momento: i legali della red room sono in questo momento in riunione in Francia (l’incontro è iniziato nella tarda mattinata a Parigi) ma al tavolo delle trattative non vi è solo il Gruppo Partouche, bensì è presente anche Laurent Tapie, figlio di Bernard Tapie, ex presidente del Marsiglia calcio e imprenditore molto discusso in passato.

L’offerta di Tapie è limitata solo al 10% della red room. Il noto avvocato Ifrah sta cercando di organizzare una cordata francese per rifinanziare il sito. Ricordiamo che il socio di maggioranza (relativa)  è Chris Ferguson, con oltre il 19% di Tiltware, la holding del gruppo. Da quello che emerge negli USA (fonte: Harry Demetriou su TwoPlusTwo), i vecchi soci sarebbero disposti a ricapitalizzare per 70 milioni nell’immediato.

Laurent Tapie il 24 agosto si è recato nella sede di Pocket Kings a Dublino E’ evidente che vi sia un tentativo di creare una cordata, con diversi azionisti e non un unico gruppo che si sobbarcherebbe tutti gli oneri di un’operazione molto rischiosa. Ifrah ha confermato l’esistenza di una lettera d’intenti (per saperne di più clicca qui) tra le parti in causa.

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Le trattative sono in evoluzione, a breve pubblicheremo altri particolari di una vicenda comunque difficile e critica, la situazione al momento rimane molto grave, nonostante i tentativi in corso.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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