Doveva essere il giorno del giudizio per il cash game online in Italia ma l’udienza dinanzi al Tar del Lazio è stata rinviata tra due settimane, il 27 ottobre, considerando che oggi, il giudice relatore del provvedimento, era assente. Il collegio ha così disposto un brevissimo rinvio considerando l’alta posta in gioco, dopo la sospensione disposta nella prima udienza di giugno che ha sospeso, in via cautelare, l'efficacia del decreto.
Sotto il profilo burocratico si dovrebbe decidere tutto nella giornata del 27 ottobre. La società ricorrente infatti chiederà che la causa venga trattenuta in decisione. Nel frattempo i Monopoli di Stato stanno predisponendo l'attivazione del cash game sotto il profilo burocratico, dopo la notifica a Bruxelles del secondo decreto riveduto e corretto. I lavori stanno andando avanti, considerando che il 27 ottobre si discuterà del primo (e al momento) unico procedimento.
Ci sono però delle novità: Microgame, la società che ha presentato il ricorso dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale, ha preannunciato - attraverso i propri avvocati - che è disposta ad impugnare anche il secondo decreto sul cash game online appena notificato alla Commissione Europea da AAMS. Il provider italiano ha reso noto che se nel recente atto normativo non vi rientrano alcune norme tecniche di attuazione, si ritornerà dinanzi al Tar, presentando un secondo ricorso.
Il nodo della discordia è un “sistema generatore casuale online” previsto dai Monopoli che per le skin servite da Microgame, comporta costi notevoli. In particolare l’azienda campana sarebbe contraria alla doppia certificazione sul sistema di qualità, ritenuta eccessivamente onerosa, soprattutto per le piccole società che fanno parte di uno dei network più importanti (la quota di mercato sfiora il 30%).
Il problema è che parecchi concessionari italiani hanno già investito capitali, tempo e risorse umane nel nuovo sistema e sono pronte da parecchi mesi ad offrire la “modalità del poker differente dal torneo” (cash game), ai propri clienti. In questo periodo di lunga attesa stanno sostenendo costi senza poter avere i relativi riscontri. Si tratta quindi di una questione molto delicata per il mercato online nel nostro paese. Di sicuro sia il settore che l'Erario stanno perdendo preziose risorse finanziarie da questo inatteso stand-by. In questo contesto non può neanche essere favorita l'introduzione del nuovo regolamento che dovrebbe dare impulso al poker live.
Proprio per tutte queste ragioni, la stessa Microgame, si è dichiarata in questi giorni disposta ad accelerare i tempi per l'attuazione, anche se di fatto, i problemi rimangono gli stessi per il provider italiano, almeno a giudicare dalle dichiarazioni dei propri legali. Sarà importante verificare il testo che verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Solo allora potremo capire se le norme tecniche - che sono all'origine della discordia - sono state regolarmente notificate alla Commissione Europea.
Il legale di Microgame – secondo Agipronews – ha fatto trapelare che la Commissione Europea avrebbe presentato alcune note nel decreto appena notificato e prossimo ad essere pubblicato. Non ci sono però conferme ufficiali da Piazza Mastai in merito a tale indiscrezione. A questo punto non ci rimane che attendere.