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Dario Sammartino trionfa online ma non dimentica Vegas: "Vi spiego perché le mie WSOP sono andate male"

L'altra notte si è regalato un nuovo successo online, incassando una cifra da capogiro per quasi chiunque, ma che per lui è "quasi" normale. Dario Sammartino festeggia un trionfo che però non cancella l'amarezza delle WSOP 2021, andate certamente sotto le attese. Tuttavia il campione napoletano non si sottrae a una analisi dettagliata di quanto successogli a Las Vegas, e lo fa in esclusiva per Assopoker.

Dario Sammartino, successo online da 740k$

Nella notte tra domenica e lunedì la notizia è arrivata tramite una storia su Instagram "MI SONO FATTO IL REGALO DI NATALE". L'annuncio era di un trionfo in MTT online, l'ennesimo di una straordinaria carriera, che gli ha portato stavolta più di 740mila dollari di premio. Il torneo si è svolto sulla piattaforma internazionale di GG ed aveva un buy-in da 10.300$, con un'affluenza di 414 giocatori. Field ovviamente di altissimo profilo, e Dario ha avuto la meglio sconfiggendo in heads up una vecchia conoscenza: Francisco "Tomatee" Benitez, grinder uruguagio con cui Sammartino ha una history praticamente infinita. Proprio Tomatee, nella scorsa primavera, lo aveva sconfitto in un High Roller SCOOP sulla piattaforma internazionale di PokerStars. Quindi si tratta di una sorta di rivincita, e Dario conferma riconoscendo il valore dell'avversario.

"Tomatee? se la può giocare coi migliori"

"Sì è stato divertente, anche perché mesi fa mi aveva battuto a un HR SCOOP quindi è una sorta di rivincita. Però stavolta la situazione di stack era molto diversa perché partivo qualcosa come 10 a 1, quindi se avessi perso sarebbe stato un disastro. Ad ogni modo lui è talentuoso e se la può giocare con i più forti al mondo, magari non sarà top 10 ma è un ragazzo molto forte."

Road to Campione

Dario analizza le sue WSOP 2021

Dal successo online, la nostra chiacchierata non può che soffermarsi sulle ultime WSOP. Lo straordinario secondo posto del Main Event 2019 aveva creato una aspettativa enorme, accentuata ancora di più dall'anno di stop forzato causa Covid. Invece a Las Vegas le cose non sono andate come sperato da noi tutti. Dario Sammartino ne parla senza problemi, facendo un'analisi estremamente lucida di quanto accaduto.

"Il mio voto alle mie WSOP? Un cinque"

"Che voto do alle mie WSOP 2021? Per non essere troppo cattivo con me stesso mi do un 5, massimo 5+. Non ero fisicamente e psicologicamente pronto per giocare live tutti questi giorni. Ma la cosa sorprendente e allo stesso tempo paradossale è che non avevo gli stimoli giusti, nel senso che ne avevo troppi e questo ha inciso negativamente, su un volume di ore al tavolo da gioco che non ero in grado di sostenere. Io quando non mi diverto, o quando devo fare qualcosa “per dovere”, non riesco mai a dare il meglio. Ed è esattamente ciò che è accaduto a Vegas, anche se le WSOP era qualcosa che aspettavo da molto tempo."

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"C'erano giorni in cui non vedevo l'ora di tornare a casa"

"Quindi il risultato negativo mi sorprende fino a un certo punto, perché dentro di me non c'era quella voglia di vincere, giocare, soffrire tante ore al tavolo. Ci sono state giornate in cui non vedevo l'ora di tornare a casa perché mi annoiavo. Purtroppo sono cose che possono accadere, e infatti le poche volte che mi sono seduto nelle giuste condizioni e con la giusta voglia qualcosa di buono ero riuscito a combinarlo."

Le dure bolle e la varianza birichina

"Purtroppo poi live c'è anche la varianza che non perdona. Per carità, non mi sono mai lamentato della sfortuna né ho mai avuto la tendenza a piangermi addosso e non comincerò certo adesso. Quello che intendevo è che ci sono state oggettivamente un paio di situazioni in cui non sono stato fortunato, ad esempio nel 50k in cui ho fatto bolla con due assi e poi il giorno dopo mi è ricapitata la stessa cosa nel 10k.

Tutto questo non sposta una virgola sul fatto che un Dario nel pieno delle sue capacità e con la giusta voglia di vincere avrebbe fatto certamente meglio. Ma vista la situazione poteva andare anche peggio, quindi va bene così."

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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