Fine settimana da dimenticare per Tom "durrrr" Dwan che in appena 900 mani riesce a perdere la bellezza di 1,1 milioni di dollari sui tavoli high stakes online di Pot Limit Omaha.
Ne approfittano naturalmente i soliti noti dei piani alti, con circa 450.000$ di profitto per Phil Ivey e Ziigmund e altri 200mila per Patrick Antonius. Unica magra consolazione forse per Tom e che l’azione contro Antonius non faceva parte del noto “challenge” e quindi almeno la sua attuale leadership nella sfida è rimasta intatta.
Tornando invece alla sessione di gioco, una buona motivazione a cotanto disastro è forse da ricercare nella mancanza di buona sorte nei piatti più grandi delle varie partite dove, notoriamente, bastano un paio di cooler e qualche flip andato male per creare una voragine anche nei bankroll più sostanzioni. In una delle mani più interessanti, ad esempio, Tom e Ziigmund sono seduti ad un tavolo di Pot Limit Omaha 500$/1000$.
Quando i due hanno rispettivamente stack di 175.592$ e 368.763 dollari, Ilari da small blind raisa fino a 3.000$, ma per Dwan non bastano e quindi va su fino a 9.000$. Ziigmund non è certo uno che si fa intimorire e pertanto 4-betta fino a 27.000 trovando finalmente il call dell’avversario.
Il flop è 9 q a e Tom sceglie di fare check. Sahamies va subito di continuation bet mettendo 30.000$ in un piatto che è già di 50.000 dollari. Durrrr procede con il call e Il turn porta un 4 .
Ancora check per l’americano e Ziigmund mette in gioco altri 114.000$ che vengono subito coperti dall’avversario, deciso a giocarsi i resti pari a 118.592$. Ilari aggiunge naturalmente gli spiccioli e si va allo showdown:
Dwan mostra q j 7 9
Ziigmund scopre k q 6 k
River 10 e Sahamies centra un colore runner-runner che gli frutta un piatto da 351.184 dollari!
Riguardando meglio questa mano, Durrrr floppa sì la doppia coppia ma - obiettivamente - le chance di migliorare il proprio punto erano piuttosto scarse e quindi forse poteva risultare più efficace un check-raise sul flop oppure una puntata decisa sul turn, visto che la carta scesa sul board sembrava essere relativamente inoffensiva.
Ma come si dice: “del senno di poi son piene le fosse”, e tutto quello che resta al povero Tom è un ennesimo terribile downswing in questo non proprio fortunato 2009.