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Full Tilt e il nuovo Rush Poker: l’opinione di Andrew “muddywater” Wiggins

Continua a far parlare di sè il nuovissimo Rush Poker, format esclusivo per il cash game introdotto di recente da Full Tilt Poker. Ricordando brevemente che il suo obiettivo è quello di eliminare il più possibile l’attesa tra una mano e l’altra - permettendo quindi di essere sempre immersi nell’azione - in parecchi si stanno adoperando per cercare di stabilire quali siano le potenziali migliori linee strategiche da seguire, visto che una volta seduti si viene inseriti all’interno di una vasto gruppo di giocatori che si spostano continuamente da un tavolo ad un altro proprio per limitare al massimo la presenza di tempi morti.

A darne un’autorevole opinione è arrivato anche Andrew “muddywater” Wiggins, conosciuto e stimato coach di CardRunners, che in una recente intervista con PokerNewsDaily ha fornito un suo parere circa l’avvento di questo nuovo fenomeno.
“Devo dire che l’idea mi piace molto. Io sono un tipo che ama l’azione, quindi questa cosa è perfetta per me: infatti, più mani gioco in un ora e meglio è”.

Andrew 'muddywater' WigginsEntrando poi da subito sul discorso delle possibili strategie vincenti, Andrew sottolinea che al momento il fenomeno è ancora troppo nuovo per essere inquadrato perfettamente, ma che tuttavia egli stesso ha utilizzato un approccio tight e di posizione: “in molti stanno giocando davvero super tight - o comunque con uno stile da ABC poker - perchè a prima vista sembrerebbe più utile aspettare pazientemente che arrivi almeno una mano decente. Ma questo approccio può essere facilmente sfruttato a proprio tornaconto, ed in più va considerato anche il vantaggio derivante dal fatto che chi arriva al tavolo non sa che magari in posizione siamo decisamente molto loose.”

Quanto poi all’utilizzo dei classici software di appoggio come Hold’em Manager o PokerTracker, Wiggins racconta di essere già al corrente del fatto che in molti hanno provato ad usare un HUD (Heads-up Display per proiettare le statistiche di gioco direttamente sui tavoli, ndr), ma che l’azione si svolge così rapida da renderli praticamente inutilizzabili. “Sinceramente non sono mai stato un grande appassionato di questi programmi, pur sapendo che magari ciò mi poneva in svantaggio rispetto a quelli che sapevano utilizzarli per bene. In questo caso specifico, comunque, credo che l’impossibilità di settarne correttamente uno renderà sicuramente il gioco più incerto e con più spazio per il gambling”.

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In definitiva quindi, ed almeno per quanto rigurada il forte Pro di CardRunners, il Rush Poker va considerata sicuramente come una brillante intuizione di Full Tilt Poker e anche come un ulteriore passo avanti all’interno del processo evolutivo del No Limit Texas Hold’em. “Non giocavo più da sei mesi sui tavoli cash game. Lo trovavo così noioso. Ora invece non riesco più a staccarmi dal monitor. Ho giocato al NL100 per la maggior parte del tempo e, anche se il sample size è ancora piccolo, sono andato piuttosto bene e ho notato molte giocate scandalose da parte degli altri avversari. Speriamo che questo trend continui ancora a lungo”.

Parole d’entusiamo, dunque, per Andrew “muddywater” Wiggins sul Rush Poker che oltre ad interrogarsi su quale tipo di utente possa non gradire una simile iniziativa, auspica infine l’arrivo di altre novità come quella introdotta da Full Tilt: “ritengo che le varie room debbano continuamente cercare di rendere il poker un attività davvero entusiasmante, perchè in fondo è così che i fish cominciano a giocare.”

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