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Gioco, crisi e ludopatie: botta e risposta Bitonci-Carboni

Massimo Bitonci, deputato della Lega NordIl gioco online entra nuovamente nel dibattito politico italiano. Come al solito, lo spartito è quello della crisi dei debiti sovrani e della conseguente ricerca, da parte di stati sotto costante attacco della speculazione come è l'Italia, di nuovi fondi per soddisfare crescenti fabbisogni e tappare buchi di bilancio.

Durante il recente dibattito sulla cosiddetta Spending Review, il deputato della Lega Nord Massimo Bitonci è intervenuto a proposito di un emendamento presentato dall'Italia dei Valori, che proponeva di finanziare alcune misure tramite l'aumento della tassazione sui giochi. "Sappiamo come la ludopatia, la malattia di chi gioca in maniera compulsiva, sia diventata un problema importante di molte famiglie, però questo Stato deve finirla di fare il proprio bilancio attraverso entrate di questo tipo, cioè mettendo in difficoltà famiglie, persone che prendono lo stipendio e il giorno dopo se lo sono già mangiato attraverso i nuovi giochi che voi avete creato", è stato l'incipit di Bitonci.

La posizione critica della Lega su questo genere di argomenti è peraltro ben nota, e infatti Bitonci ha incalzato "Noi della Lega Nord Padania siamo sempre stati assolutamente contrari a finanziare i buchi di bilancio attraverso l'aumento e la creazione di nuovi giochi. Adesso poi, su Internet, è diventato talmente facile che, oltre a rovinare intere famiglie, stiamo rovinando anche i giovani che passano dalle macchinette al gioco via Internet".

Giovanni CarboniQuest'ultima parte delle dichiarazoni del politico veneto hanno provocato la reazione di un grande esperto come Giovanni Carboni. A stretto giro sono infatti arrivare le dichiarazioni del manager di Carboni & Partners: "La spesa del gioco online nel 2011 vale il 4% del totale. Se escludiamo il gioco su siti internet praticato da locali pubblici, rimane il 2,5% del settore: la percezione dell'importanza del gioco online è amplificata per il ruolo che i media e la televisione necessariamente occupano nel marketing del gioco a distanza legale.

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E poi non va mai dimenticato che il gioco online, quello legale, è totalmente controllato. Il giocatore è abilitato da AAMS dopo che ad essa sono stati trasmessi tutti i dati personali compreso il codice fiscale. Il giocatore deve trasmettere al concessionario copia del proprio documento di identità. Tutte le transazioni di gioco, vincite, perdite, depositi, prelievi sono registrati nominativamente sui sistemi di AAMS."

La replica di Carboni - raccolta da Agicos - è dunque esclusivamente nel merito, sulla base di cifre e statistiche rese pubbliche qualche mese fa durante il convegno milanese “Il Gioco Online in Italia: aumenta l’offerta, si trasforma la domanda”.

Carboni ha risposto anche sulla supposta "facilità" a cui alludeva l'onorevole Bitonci: "In base ai dati AAMS elaborati dal Politecnico di Milano, su 24,5 milioni di utenti internet maggiorenni solo il 15,7% ha aperto un conto di gioco nella sua vita e solo l'8,4% (1 internauta su 12) lo ha movimentato negli ultimi 6 mesi del 2011. Mentre oltre metà della popolazione gioca offline nel corso di 12 mesi. Anche per un internauta esperto la prima volta non è facile. L'adesione al gioco online è un atto necessariamente meditato perché la procedura di abilitazione al gioco è complessa e anche minacciante, tenuto conto della quantità di informazioni personali richieste, dell'obbligo della trasmissione del documento d'identità (almeno sui siti legali) e della necessità del versamento con la carta di credito o di pagamento, con i relativi scontati timori".

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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