Con l’azzeramento dei “vertici” malesi del Big Game di Macao, Paul Phua e Richard Yong, ritenuti tra i principali finanziatori dei giochi high stakes asiatici, molti pro statunitensi hanno deciso di rimanere a Las Vegas, nonostante le World Series siano già un “lontano” ricordo.
Anche per questo motivo, i tavoli dell’Aria Casinò (in particolare dell’Ivey Room) sono presi d’assalto: se avete dei dubbi, leggete i tweet quotidiani dei vari poker pro.
Todd Brunson, figlio del mitico TexasDolly (un’istituzione a Vegas), è rimasto per due giorni in lista d’attesa, fuori dalla stanza dei bottoni, fino a quando non ha pubblicato una foto del suo stack (circa 70.000 dollari), per testimoniare il suo ritorno all’azione.
Todd è uno specialista dei mixed games ed ha dato vita ad una partita con Jean Robert Bellande, Eli Elezra, John 'World' Hennigan e l’italo-australiano Jeff Lisandro.
And we're off pic.twitter.com/vvX5PikFMe
— Todd Brunson (@ToddBrunson) 30 Luglio 2014
Ancora non si hanno notizie di Tom Dwan, sconvolto dai problemi giudiziari del suo finanziatore Paul Phua. Le cronache rivelano che durrrr era presente al Caesars Palace, quando il magnate malese è stato arrestato.
Inoltre Tom ha seguito la prima udienza preliminare, vicino ai legali difensori del suo guru. Rimangono molti punti interrogativi sul suo ritorno a Macao, anche perché il businessman malese, non solo è in libertà vigilata in Nevada (in attesa del processo) ma è scappato dalla capitale del gioco asiatico, dopo l’arresto da parte delle autorità cinesi.
Difficilmente Phua rimetterà piede a Macao. Al momento, nell’ex colonia portoghese, l’action high stakes non è a pieno regime, ma c’è da scommettere che presto i gamblers asiatici torneranno ad animare i tavoli del King Poker Club dello StarWorld.