Lo avevamo detto, che d’ora in avanti si sarebbe fatto sul serio, e i fatti non sembrano averci smentiti. In pochi si sono presentati all’appuntamento, per questo torneo H.O.R.S.E. da 10.000 $ di buy-in all’interno del circuito WPT, ma questo era ampiamente nelle previsioni.
Infatti, 10.000 $ sono una cifra ingente per chiunque o quasi, anche all’interno del circuito del poker che conta, e poi la specialità dell’ H.O.R.S.E. risulta essere tanto affascinante quanto tecnica, ed è normale che in tanti se ne stiano alla larga. Altrimenti, rischierebbero di essere prede troppo facili.
Si sono dunque presentati in 19 al via, generando un montepremi pari a 184.300 $ : visto il field così ridotto, erano premiate soltanto le prime tre posizioni. Molti i giocatori importanti che si sono cimentati nel torneo, fra cui Eli Elezra, Andy Bloch, David Singer e il fresco vincitore dell’EPT di Londra, il cash player Aaron Gustavson. Tuttavia, altri sono i nomi che sono arrivati in fondo a questa due giorni per contendersi il titolo.
Una volta scoppiata la bolla con l’eliminazione del quarto player, questi erano i giocatori rimasti assieme al loro stack:
Ralph Perry 369.000
Howard Lederer 243.000
Rod Pardey 149.000
Pardey era il più corto, e riesce a salvarsi doubleuppando su Lederer dopo aversela vista brutta. Su un board che diceva 10 9 8 q in una mano di No Limit Hold’em, Rod mandava le sue ultime 30.000 chips girando k k . Lederer chiamava mostrando 10 8 per una doppia coppia, ma un miracoloso j salvava Pardey regalandogli la scala ed il respiro che aveva appena perso. Ma purtroppo per lui la gioia era di breve durata.
Rimasto ancora corto a dispetto del double up, trovava poco dopo Lederer come suo giustiziere vendicativo, in una mano di razz. Su un board a 10 4 7 Lederer puntava 16.000, ricevendo il raise di Pardey fino a 32.000. “Il professore” decide allora di rilanciare ulteriormente, quanto basta per mettere l’avversario all-in. Pardey chiama e gira a 8 , non abbastanza contro il 5 2 di Lederer. Stavolta il river è inutile, e relega Pardey in terza posizione, pur con 36.860 $ in tasca.
L’heads up fra Lederer e Perry iniziava sostanzialmente fra pari stack, ma è qui che la maggior abilità di Lederer in una specialità che certo premia in particolar modo chi ha un gioco versatile e completo. Senza piatti eclatanti, ma rosicchiando lo stack avversario grazie alla vincita di molti piccoli pot, il vantaggio del Full Tilt pro aumentava gradualmente ma inesorabilmente.
Alla fine, dopo alcune ore, a Perry non restavano che 100.000 chips scarse, e così la fine sembrava vicina. Fine che difatti giungeva di lì a poco in una mano di hold’em. Si finiva ai resti sul seguente board, a q 9 3 , ma mentre Lederer mostrava k q , Perry aveva soltanto q 4 . Il river era un presto dimenticato 6 , e così Lederer si laureava campione, vincendo 92.150 $.
Per Perry invece c'erano 55.290 $, oltre alla consapevolezza di aver giocato un buon torneo ma di essersi arreso di fronte a qualcuno che, forse, nel gioco è migliore di lui.
E per un torneo d’elite che finisce, un altro è già iniziato: il PLO da 10.000 $, che promette di regalare non minor emozioni e giocatori talentuosi, uno fra tutti Jason Mercier.
A presto quindi per un nuovo, completo aggiornamento dalle sale del Bellagio!