Questo week end sarà quello che ci consegnerà il nome del nuovo Campione del Mondo, il momento che tanti appassionati stanno aspettando ormai da mesi. L’attesa è quindi giunta al termine, e così impazzano le quote dei bookmakers, mai così calde come in questi giorni.
Tuttavia, per far sì che queste abbiano un riscontro con i dati oggettivi, vi ricordiamo prima quale sarà la situazione di partenza che si presenterà di qui a poco. Il livello di gioco è il numero 33, con bui 120.000/240.000 ante 30.000, mentre questa sarà la posizione dei giocatori al tavolo con a fianco il valore del loro stack:
1) Darvin Moon, 58.930.000
2) James Akenhead, 6.800.000
3) Phil Ivey, 9.765.000
4) Kevin Schaffel, 12.390.000
5) Steven Begleiter, 29.885.000
6) Eric Buchman, 34.800.000
7) Joe Cada, 13.215.000
8) Antoine Saout, 9.500.000
9) Jeff Shulman, 19.580.000
In base a questo chipcount, all’abilità stimata dei giocatori e alle scommesse che sono state effettuate nell’arco di questi mesi le quote proposte dai vari operatori hanno subìto delle variazioni anche consistenti, con differenze sensibili che si possono registrare a seconda del bookmaker.
Darvin Moon, il chip leader, è ad esempio il favorito, ma con una quota che può variare da 3.5 ad addirittura 5.4, il che significa che i pareri circa le sue reali possibilità di vincere sono discordi.
Buchman come secondo in chips si conferma anche come secondo favorito, con una quota pressoché unanime pari a 5. Il terzo favorito resta invece lui, Phil Ivey, che nonostante uno stack non certo esaltante può vantare quote che vanno da 5 a 6.6. Evidentemente, con uno stack ancora giocabile ed un’esperienza ed una tecnica assolutamente superiori a tutti gli altri, in moltissimi credono in lui, come d’altra parte vi avevamo abbondantemente anticipato. Seguono poi Begleiter e Shulman, entrambi intorno a quota 7 come media nonostante la differenza di stack, e poi Cada e Schaffel intorno a quota 13 ed ultimi Akenhead e Saout. Con una distinzione. Se Saout è dato da tutti come l’anello debole della catena, con quote che oscillano da 17 fino addirittura a 22, per Akenhead la forbice oscilla fra 10 e 17.5. Questo significa che l’inglese, nonostante sia lo shortstack, viene tenuto sensibilmente più in considerazione.
Ma le possibilità di scommettere sono infinite. Vi sono quote dedicate al seme dell’ultima carta che sarà girata, altre per stabilire se sarà rossa o nera, o addirittura con una quota di 46 a 1 potete azzardare l’identità dell’esatta carta che chiuderà l’ultimo river di queste WSOP 2009.
Ma quote sicuramente più indicative riguardano il primo eliminato dal tavolo finale, e il favorito per questo triste primato risulta essere proprio James Akenhead, con una quota di 3.25, per quanto Saout sia lì vicino a 3.50. Ivey in questa graduatoria è dato a 7, mentre la clamorosa eliminazione del chip leader come nono è data addirittura a 51 contro 1. In effetti, non pare un’eventualità molto probabile.
Quello che ci appare facilmente prevedibile, è che gli shortstack cercheranno di doubleuppare prima che i bui si facciano minacciosi, anche perché osservate bene il pay out:
1) $8,546,435
2) $5,182,601
3) $3,479,485
4) $2,502,787
5) $1,953,395
6) $1,587,133
7) $1,404,002
8) $1,300,228
9) $1,263,602
Come potete notare, in termini relativi non cambia poi molto uscire come nono piuttosto che come sesto, di conseguenza difficilmente chi ha uno stack relativamente corto farà molta pretattica in attesa che gli altri giocatori si azzannino fra loro.
Comunque, il tempo delle supposizioni è ormai agli sgoccioli. Tra poco sarà infatti ora di lasciare la parola all’azione, e allora non conterà nient’altro che questa. Per fortuna.