Le motivazioni del giudice
Il caso Mike Postle era scoppiato come una bomba ad orologeria lo scorso autunno e un nutrito gruppo di giocatori si erano schierati contro il player, accusandolo di aver vinto fra i 250 mila e i 300 mila dollari in maniera illegale. Secondo i querelanti, Postle si sarebbe servito proprio dello streaming del tavolo cash game con dei complici in regina. Teorie ed ipotesi però mai provate anche perché il giudice non ha dato alla possibilità alle parti di farlo.
In un primo momento anche il Gambling Hall Stone Casinò si era costituita parte civile nei confronti del giocatore, per poi rinunciare a partecipare alla causa, un paio di mesi fa.
I giocatori invece hanno sempre proseguito la loro battaglia, affidandosi all'avvocato Mac VerStandig, il quale era arrivato a chiedere 10 milioni di dollari come risarcimento degli assistiti.
Ieri, 3 giugno con la sentenza del giudice distrettuale William Shubb, Mike Postle è stato prosciolto da ogni accusa.
Dopo mesi di accuse e sospetti scorrono i titoli di coda su questa storia? Non proprio, c'è lo spiraglio per un appello per alcuni aspetti (ad esempio la presunta truffa) ma solo nei confronti del casinò.
Secondo la sentenza presa in visione da Pokernews, l'archiviazione delle accuse verso Postle sono di ragione procedurale. Il sistema giudiziale californiano non prevede tutele (e quindi azioni giudiziarie) in merito alle controversie inerenti a denaro perso ad un tavolo da gioco.
Alcune delle accuse sono però ancora appellabili e nelle prossime ore sapremo nel dettaglio se potrà essere promossa un'azione in secondo grado di giudizio.
Per il giudice i querelanti potrebbero procedere in appello ancora per "frode, falsa dichiarazione negligente, negligenza in sé e arricchimento ingiusto", ha scritto il giudice Shubb nella sentenza e queste presunte accuse però riguardano lo Stone Live e non Postle. In sintesi, i giocatori potrebbero agire per recuperare almeno la rake ma non il denaro perso.
Le reazioni
Mike Postle per il momento non ha rilasciato alcun commento al suo proscioglimento. Secondo il noto streamer Joe Ingram però, nelle prossime ore dovrebbero arrivare le parole dell'ex accusato, il quale è pronto a spiegare la sua versione una volta per tutte. Lo stesso Ingram pare sia stato contattato da Mike Postle, subito dopo il proscioglimento.

Umore non proprio eccellente quello dell'avvocato difensore Mac VerStandig che affida ad una serie di tweet il suo pensiero. "Sono sgomento davanti a tutto questo. Accetto la decisione de giudice, ma trovo abominevole che nel 2020, a distanza di 169 anni, non ci sia ancora una legge in California che tuteli le persone nel recupero di crediti derivanti dal gioco e per contenziosi così importanti. Viviamo nell'era del gioco legale e sono profondamente deluso dalla mancanza di supporti legislativi a favore dei giocatori".
Sul possibile ricorso, l'avvocato non si sbilancia. "Attendo di leggere le motivazioni complete da parte del giudice Shubb, dopo di che decideremo se agire o meno con un ricorso. Ma a questo punto un possibile ricorso è possibile solo nei confronti del Casinò, visto che Postle è totalmente scagionato dalle accuse. Vedremo se sarà possibile far recuperare almeno la rake ai miei assistiti".