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Phil Galfond: “Gli specialisti dominano gli High Stakes"

phil-galfondPhil ‘OMGClayAiken’ Galfond è uno dei giocatori più vincenti della storia degli High Stakes online ma il player statunitense sta vivendo un momento difficile: “Come molti di voi sanno – afferma nel suo blog – sto vivendo un downswing non trascurabile. In realtà è il peggiore della mia carriera. In questo momento sono in rosso di 1,7 milioni”.

Phil però riesce a dare una chiava di lettura tecnica alle sue sconfitte: “Analizzando le mie statistiche, si comprende che la maggior parte delle mie perdite derivano dai tavoli 1.500$/3.000$ ‘2-7 Triple Draw’, un gioco nuovo per me. Sono consapevole che può sembrare ingenuo da parte mia frequentare tavoli così impegnativi ma ho validi motivi per provare a giocare e imparare a questi limiti. Con ogni probabilità continuerò ancora”. Le sue dichiarazioni sono inusuali: Galfond difficilmente accetta uno scontro su un terreno a lui non congeniale; molto probabilmente  è arrivato il momento di nuove ed affascinanti sfide per lui.

“Se guardiamo – continua nell’analisi – i risultati nell’HORSE su HighStakesDB, si noterà che sono il secondo più grande perdente di tutti i tempi, sulle mani tracciate. Sono certo che quando pubblicheranno le statistiche complete sul 2-7 Triple Draw, i numeri saranno molto simili”. Tempismo perfetto: nella giornata di oggi, HighStakesDB ha reso note le statistiche sui Draw Games nel mese di novembre 2010 e ‘OMGClayAiken’ risulta il secondo peggior player del mese con una perdita di 440.000$ in 31 sessioni. Non se la passano bene neanche Patrik Antonius (-350.000$), Phil Ivey (-327.000$) e Tom Dwan (-223.000$). Tra i big si salva solo Gus Hansen (+657.000$).

Galfond giustifica la scelta a dir poco coraggiosa, degna del miglior ‘kamikaze’ : “penso sia importante per la mia carriera imparare ogni gioco al massimo delle mie possibilità. Nei tavoli nosebleed, in particolar modo live, è fondamentale saper padroneggiare una varietà rilevante di giochi. Ma il prezzo iniziale che ho pagato è salato e non sono sicuro che alla fine, ne sarà valsa la pena. Il motivo principale per il quale ho giocato a limiti così alti è che, rispetto ad altri professionisti, non riesco ad apprendere giocando low stakes: mi annoio e sono distratto”.

“Riesco a dare il meglio di me stesso sono giocando in tavoli High Stakes: mantengo alta la concentrazione durante la partita e continuo a pensare anche una volta smesso di giocare. Questo è l’unico metodo di lavoro che mi consente di migliorare. In tutti i casi, se continuerò a perdere nel 2-7 Triple Draw, prenderò una lunga pausa da questi tavoli oppure farò un passo indietro e inizierò da livelli più bassi”.

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Se ‘OMGClayAiken’ non se la passa bene, anche gli altri big non possono essere soddisfatti: “Ho letto l’intervista di Antonius che ha sottolineato come negli High Stakes in questo momento, in ogni gioco, prevalgono gli specialisti. Patrik ha dichiarato che è difficile per lui affrontare questo tipo di avversari. Sono d’accordo con lui e lo rispetto perché è uno dei pochi capace di giocare ad alti livelli, in qualsiasi gioco e contro chiunque. E’ impressionante. Patrik è ancora nei top 5 del mondo, ma il gap rispetto alla concorrenza si è assottigliato”.

“La maggior parte dei regular online, considerando la natura del gioco su internet e la breve durata della loro carriera, hanno preferito specializzarsi. Patrik non ha tenuto conto di questo particolare. E difficilmente gli altri players vorranno imitarlo: sono consapevoli che non sono in grado di poter essere al suo stesso livello in tutti i games. Io, ad esempio, ho provato anche altri giochi ma non sono all’altezza di Antonius. Nei tavoli 8-Game sono forse nella top 70, nell’HORSE e nel 2-7, non sono neanche nei primi 100.  Spero in 2, 3 anni di riuscire a diventare competitivo in tutte le specialità ma non sarà facile. Al momento posso sfidare Antonius solo nel Pot Limit Omaha”.

 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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