Phil Ivey parla poco, raramente rilascia interviste, non tiene blog in modo regolare, né tanto meno twitta. Si direbbe quasi che è talmente abituato a non lasciare trapelare tells, che nemmeno quando è lontano dal tavolo verde si lascia andare ad esternazioni o commenti. Questa volta però, l’argomento doveva stargli proprio a cuore. Infatti, a suscitare la reazione di sua eminenza Phil Ivey sono state le considerazioni di un’altra leggenda del poker: Doyle Brunson.
Texas Dolly ha recentemente affermato che a Las Vegas stanno scomparendo i giochi high stakes, dunque viverci per un professionista del poker non è più così allettante. “Doyle potrebbe avere ragione – dice Ivey – Dopo la morte di Chip Reese è praticamente finito tutto, lui era la spina dorsale dei giochi high stakes e ora, tranne che durante le WSOP o altri eventi importanti organizzati in città, non c’è più azione al big game… così, sì è vero, non c’è nessun motivo per rimanere a Las Vegas”.
Ovviamente, non significa che il cash game si sia esaurito, ma giocatori come Ivey o Brunson hanno bisogno che l’azione si svolga regolarmente. Come quando nella mitica Bobby’s Room del Bellagio i player più forti al mondo tutte le sere sgomitavano per sedere ai tavoli mixed games da 4000$/8000$. “C’è ancora gioco a Las Vegas, ma non più come una volta. Quattro o cinque anni fa – continua Phil Ivey – potevamo contare come minimo su 5 notti a settimana di giochi high stakes, oggi quando va di lusso ce ne sono al massimo due”.
Sembrano lontani i tempi in cui il Binions, il Mirage e la Bobby’s Room del Bellagio erano la casa del big game mondiale. Oggi la “nosebleed action” si è perlopiù trasferita online e gli shark d.o.c. vanno a caccia dei businessmen asiatici in luoghi come Macao o la Cina. Las Vegas come casa del poker high stakes potrebbe avere i giorni contati?
Phil Ivey conclude il suo sfogo dicendo:”Amo la California, se l’azione high stakes si dovesse trasferire lì non esiterei a spostarmi”. Ma per uno come lui che per avere un po’ di action è sempre stato disposto a girare il mondo, questa non è certo una novità. “Ovunque ci sia un tavolo high stakes io sarò lì!” – dice ridendo – “Credo che il cambiamento faccia parte della vita stessa, vediamo cosa ci riserva il futuro. Dobbiamo solo aspettare.”