Vai al contenuto

Phil "USCphildo" Collins, il V.I.P. dei November Nine

Phil Collins fa buona guardia al suo monster stackPhil Collins, che nel poker online ha vinto oltre tre milioni di dollari come "USCphildo", è assieme a Ben Lamb il volto più noto ed atteso fra i November Nine che tra qualche mese andranno a giocarsi il braccialetto del Main Event WSOP ed i suoi 8.711.000 $ riservati al vincitore.

Un ruolo, quello del campione del mondo, a cui questo 26enne ambisce senza nascondersi, dal momento che intervistato da CardPlayer rivela: "Penso che potrei essere un buon rappresentante per il mondo del poker, e ovviamente mi piacerebbe laurearmi campione al di là del denaro in palio".

Già, il denaro: Phil ne ha vinto moltissimo, ma paradossalmente senza mai centrare risultati eclatanti, visto che i premi che è stato capace di conquistare non hanno mai raggiunto i 100.000 dollari. Un fatto, quest'ultimo, che gli rende ulteriormente merito: "Mi fa sentire orgoglioso e al tempo stesso mi spiace - ammette Collins - vorrà dire che salterò i premi nell'ordine delle centinaia di migliaia di dollari per passare direttamente a quelli milionari...".

Un giocatore del suo calibro, quarto in fiches alla ripresa delle ostilità, si siederà infatti con la testa orientata al bersaglio grosso, sfoderando quella stessa concentrazione che non lo ha abbandonato quest'estate, nonostante i risultati inizialmente non fossero buoni: "Ho raggiunto solo un ITM prima del Main Event, ma provenendo dall'online so quanto downswing su un sample size di una ventina di tornei siano all'ordine del giorno. Ho investito molto emotivamente nel Main Event: sapevo che se fossi stato eliminato avrei dovuto registrare un altro anno fallimentare alle World Series". E per un professionista simile convivere col fallimento è quanto mai frustrante.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Phil Collins nella sua rincorsa al tavolo finale...La sua strategia per approcciarvisi è stata fin da subito piuttosto precisa: "La struttura è ottima, e il piano era quello di non mettere a rischio la mia permanenza nel torneo, ma di costruire gradualmente un buono stack da gestire bene. Anche quando ho messo in atto dei bluff mi sono sempre lasciato del margine nel caso in cui fossero andati male, e più erano grossi quelli che facevo più ero sicuro che avrebbero funzionato".

Confida di aver avvertito la tensione più durante il primo giorno che in seguito, e pur sapendo di essere uno dei giocatori più noti al tavolo non crede che questo possa costituire un punto di debolezza: "Penso possa diventare un vantaggio, visto che so quanto è importante l'immagine che gli altri hanno di te e come sfruttarla durante il gioco. Mi piace anche la mia posizione al tavolo finale: fra me e Ben Lamb vi sono tre players, ed Eoghan O'Dea, uno dei deep stack e giocatore molto abile, si trova immediatamente alla mia destra".

Convinto che per prepararsi al meglio per ciò che lo aspetta non ci sia altro da fare che giocare live il più possibile, Phil Collins ha preso parte a vari tornei nell'ambito dell'EPT di Barcellona, e conta di restare in Europa per un paio di mesi con l'obiettivo di non perdersi i principali appuntamenti coi tavoli verdi: chissà che già in una di queste occasioni "USCphildo" non possa togliersi qualche grossa soddisfazione.

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI