Continua senza sosta l’avanzata dei binomio poker-beneficenza. L’ultima occasione in ordine di tempo: 138 giocatori professionisti, diversi attori di Hollywood e giocatori benestanti. Tutti uniti per l’Africa. Annie Duke e il famoso attore Don Cheadle hanno organizzato qualche giorno fa, in quel di Vegas, una nuova tappa del torneo Ante Up for Africa che già in passato aveva raccolto importanti somme di denaro trasferendo tutte le vincite (o parte di esse) ad uno speciale fondo di beneficenza costituito nel Sudan.
Alla fine sono stati raccolti 362.000$ e quest’anno, per la prima volta, l’evento è stato ripreso dalle telecamere e verrà programmato dalla ESPN come parte integrante delle WSOP. Per la cronaca, il torneo è stato poi vinto da Alex Bolotin.
Ricordiamo che Ante Up for Africa è solo una delle tante manifestazioni di tale genere:
- Bad Beat on Cancer, organizzato da Phil Gordon, ha raccolto qualcosa come 2 milioni di dollari dal 2003 ad oggi, tramite la donazione dell’ 1% delle vincite effettuate dai vari players presenti alle WSOP e che avevano deciso di sostenere la causa.
- I comici Brad Garret e Jason Alexander aiutano le famiglie colpite dalla crisi economica organizzando tornei di beneficenza a Los Angeles.
- Barry Greenstein, da anni in prima fila nell’impegno sociale, continua a sovvenzionare la Children Inc, associazione che si occupa di bambini bisognosi negli USA e all’estero.
E se alcuni storcono il naso, convinti ancora che il Poker sia gioco d’azzardo e che la beneficenza non cancellerà tutti i possibili problemi che tale pratica comporta, parole di sostegno arrivano da esimi studiosi e addetti ai lavori.
“Il poker sta facendo passi da gigante all’interno della cultura popolare” afferma il Professor Gaudiani della New York University. “Quello che è stato fatto dal Poker in questi ultimi tempi, a livello filantropico, corrisponde a quanto fatto dagli altri sport negli ultimi 75 anni”.