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Poker Live: regolamento entro l'estate?

Se per il cash game online c’è stato uno slittamento di qualche mese (si partirà effettivamente in autunno) dovuto ad ulteriori passaggi burocratici, per il poker live i tempi saranno rispettati secondo le recenti rassicurazioni pervenute da piazza Mastai. Il regolamento sarà pronto prima dell’inizio del periodo estivo. “Speriamo – ha dichiarato Raffaele Ferrara, direttore Generale di Aams - a breve di poter arrivare alla conclusione del percorso del regolamento del poker live.

La richiesta del mercato è significativa e noi vogliamo dare risposte certe nel tempo più breve possibile. Non siamo solo noi a doverci esprimere sul tema ma anche altri organi istituzionali. Abbiamo sviluppato una dialettica importante e continua con questi organi per cui sono abbastanza fiducioso che prima dell'estate potremmo avere risposte definitive in merito”.

Raffaelle Ferrara, direttore generale AAMSUna volta pubblicato il regolamento, bisognerà però verificare quali saranno i tempi di attuazione. Se verrà percorsa l’idea originaria del bando di gara, nessun player metterà piede in una futura poker room prima di un anno. Come vi avevamo anticipato, sta però prendendo corpo una seconda ipotesi: quella dell’assegnazione della licenza per la gestione di una room con la semplice richiesta fatta pervenire ai Monopoli nei tempi e nei modi stabiliti. Come succede in questo momento per le licenze online.

Naturalmente l’offerta dovrà rispettare parametri ben precisi che saranno previsti nel regolamento. E gli oneri saranno sicuramente importanti. L’imprenditore dovrà dare ampie garanzie. I locali delle future poker room dovranno essere ampi (la capienza minima prevista sarà di 200 players). Proprio per questo motivo – soprattutto nelle grandi città – si ipotizza che saranno proprio i concessionari dell’online a fare la parte del leone, essendo soggetti con una capacità di investimento adeguata alla gestione di locali molto onerosi. Ferrara nel suo intervento ha fatto riferimento ad una “richiesta del mercato significativa”.

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Alcune società dell’online hanno già fatto capire che non staranno a guardare. Bisogna però fare chiarezza: il testo della “legge Comunitaria” del 2008 (che ha riconosciuto il poker dal vivo in Italia) ha introdotto un concetto di “no profit” legato al Texas Hold’em live. Non a caso, in un primo momento si prevedeva un buy-in massimo di 30 euro per i tornei locali. Ora sembra che il tetto verrà elevato a 100 euro.
Non è facile però capire la redditività di ogni futura poker room: dipenderà da diversi fattori come la location e il numero di licenze previste. Una cosa è certa: i costi di gestione saranno importanti, considerando che i locali dovranno ospitare minimo 200 persone. Per questo motivo, per essere profittevoli le future rooms dovranno avere garantita un’affluenza elevata. Un problema che molto probabilmente non riguarderà le grandi città (se saranno rispettati determinati criteri geografici). Per i piccoli centri invece i rischi possono essere maggiori.

Il modello teorico di “puro intrattenimento” introdotto dalla Legge, in questo momento può essere compatibile solo con i soggetti che sono già presenti sul mercato come le sale bingo e le gaming hall che, acquistando una licenza, potranno completare la loro offerta di gioco. Le future VLT (che prevedono vincite importanti) potranno garantire la fetta di business più rilevante. Solo alcune agenzie di scommesse invece potranno richiedere la licenza; la maggior parte infatti non hanno la metratura prevista per ospitare minimo 200 persone. Ma tutto va preso con le molle fino a quando il regolamento non sarà pubblicato. Prima di quella data sarà difficile fare previsioni attendibili.

Certo, se queste sono le premesse, viene da chiedersi che convenienza avrebbero i concessionari dell’online ad acquisire nuove licenze, soprattutto nei piccoli centri. Nel betting e si è rivelato vincente il legame tra i volumi delle scommesse raccolte attraverso i punti fisici come le agenzie e la raccolta online. E questo esempio ha stimolato alcune società ad attivarsi fin da subito per partecipare alla futura assegnazione delle licenze live, in modo da difendere le proprie quote del mercato del poker online.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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