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"Qualcuno tra gli high stakers online andrà presto broke!". Parola di Brad Booth

Brad BoothChi conosce questo gioco da un pò lo sa: Brad Booth è uno dei più stimati cash players al mondo, uno che ai limiti più alti - soprattutto live - naviga da anni con grande profitto. Nel suo blog su Bluff Europe, Booth parla a ruota libera delle folli partite high stakes di cash game online che si sono viste negli ultimi mesi, e ha pensieri molto precisi sull'argomento.

"L'azione ai più alti tavoli di PLO online è stata davvero furiosa ultimamente. I piatti da oltre 500mila dollari sono diventati quasi standard, e si vedono giocatori multitablare allegramente anche a livelli come il 500$/1000$. Il classico bankroll management (con cui mi sono scontrato diverse volte in passato) consiglierebbe, a questi livelli, almeno una dotazione di 30-50 milioni di dollari per giocare tranquilli. Ragionevolmente, riesco a pensare ad una sola persona che sarebbe "rollata" come si deve per queste partite." Anche senza nominarlo, appare abbastanza scontato che Brad si riferisca a Phil Ivey.

Ma Booth continua: "Detto questo, se si pensa che ci sono almeno una dozzina di regulars, va da sè che la stragrande maggioranza di essi sta giocando fuori bankroll. Che ragione ci potrebbe essere per spingerli a farlo? Stanno forse facendo qualche tentativo a livelli più alti di quelli a cui sono abituati? Credono di avere un edge significativo sugli avversari? E' una questione di ego? Oppure non hanno alcun rispetto per il denaro?

Credo che per molti players sia una sorta di combinazione tra tutti questi fattori. Sfortunatamente per loro, più di uno andrà broke, o almeno ci andrà molto vicino, continuando a tenere questi ritmi a livelli insostenibili. Lo stesso Tom ‘durrrr’ Dwan ha vissuto qualcosa di simile a novembre giocando contro lo svedesino 'Isildur1'. Tom aveva costruito un bankroll formidabile partendo dagli stakes medi e finendo per dominare anche quelli alti, ma ha perso più di metà delle sue vincite online contro Isildur, il quale a sua volta ha poi perso tutto - e con gli interessi - a favore di altri players.

Recentemente Tom è stato visto tornare a "remare" a livelli più bassi, in modo da ricostruire il bankroll, ma temo che stavolta per lui non sarà facile: è troppo conosciuto adesso, e alcune delle sue giocate potrebbero non funzionare come quando era ancora un signor nessuno o quasi. Sarà interessante guardarlo, e comunque gli auguro davvero il meglio, comunque sia.

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Brian Townsend ha ricevuto una sospensione dal suo sponsor per la storia della condivisione delle hand histories contro Isildur1. La pena è irrilevante, se si pensa ai soldi che lo studio coordinato ha fruttato a lui e ai suoi amici. A dire il vero non sono convintissimo su questa decisione da parte del suo sponsor (Brad non nomina mai apertamente Full Tilt, con cui ha rescisso il contratto qualche mese fa, ndr): ormai tutti i giocatori discutono di mani giocate, e non si tratta di collusion fino a che non lo fai su una mano in corso.

In ogni caso, essendo stato vittima di episodi del genere in passato, non posso che augurarmi che le poker rooms diventino sempre più vigili su questo tipo di violazioni."

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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