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Scotty Nguyen: "I giocatori online? si affidano alla fortuna"

The prince of poker torna a far parlare di sè, con alcune dichiarazioni che gli attireranno prevedibili critiche. Ma forse è proprio questo ciò che Scotty Nguyen sperava di ottenere dalla sua ultima intervista, in cui attacca decisamente gli internet players, rinfocolando una scintilla al momento sopita ma sempre pronta a tornare d'attualità: l'eterna diatriba tra giocatori live ed online, tra vecchia e nuova generazione, e in generale sulla superiorità - supposto che ve ne sia una - degli uni piuttosto che degli altri.

Secondo quanto recentemente dichiarato dal quattro volte campione WSOP, il poker di oggi è completamente un altro gioco rispetto a quello di dieci anni fa, e questo è dovuto in sostanza al fatto che i giovani provenienti dall'online si affidano più alla fortuna che all'abilità.

Curioso come queste affermazioni di Scotty dipingano una realtà diametralmente opposta a quanti sostengono che - al contrario - l'avvento di internet ha rivoluzionato il gioco in positivo, aggiungendo una grande varietà di strategie che rendono il texas hold'em un gioco in cui l'abilità è preponderante.

Quest'ultimo aspetto tuttavia non è negato dal campione 48enne: "Oggi è diverso perchè ognuno ha degli stili di gioco così differenti...Un tempo più o meno tutti quanti giocavano alla regola, mentre oggi molti ragazzi giocano sulla fortuna, più che sulle skills, e quindi ci provano anche in circostanze marginali." "Ma in fondo a me non cambia nulla, io adoro le sfide!"

Come al solito, "The Prince of Poker" preferisce mostrare i muscoli: "Non ho paura di nessuno della 'new generation', sono loro ad aver paura di me, baby!", afferma Scotty, che è fiducioso di poter ancora centrare una nuova grande vittoria prima di ritirarsi. Il segreto è saper farsi rispettare: "Non puoi battere il gioco se temi qualcuno. Ma puoi farlo se gli altri ti temono".

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Vestendo quindi i panni dell'angioletto redento, Scotty dice la sua sul trash talking e sull'intimidire gli avversari: "Puoi intimidire la gente, ma c'è un limite dato dalla ragione. Posso provocare duramente un avversario al tavolo, ma non supero mai quella linea oltre la quale lui mi odierebbe", argomenta Scotty, che conclude "Posso eliminarli dal tavolo, ma loro continuano a rispettarmi perchè sanno che io non oltrepasso mai quel confine". Chissà cosa pensa in proposito Michael De Michele...

Michael De Michele, qui maltrattato da uno Scotty visibilmente brillo all'heads up finale del WSOP 50.000$ H.O.R.S.E. 2008

Scotty Nguyen è un fiume in piena, e parla anche di una imminente autobiografia ("in cui racconterò tutto: le cose belle, le brutte, le tristi, le allegre e quelle terribili"), del passato e del futuro. "Se ho rimpianti? sì, due occasioni sprecate di rivincere il Main Event. Nella vita invece non ho rimpianti: tutto quello che hai vissuto ti rende quello che sei oggi!"

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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