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Per la strage di Las Vegas, MGM prevede $ 800 milioni per le vittime ma pagheranno le assicurazioni

Una strage ancora senza un perché, come molte tragedie. L' 1 ottobre del 2017 Las Vegas si trovò Under The Gun, indifesa, sotto gli spari di un folle.

I mitra ed i fucili ad alta precisione del 64enne killer Stephen Paddock furono puntati all'impazzata sulla folla inerme al Mandalay Bay sulla Strip durante un concerto di musica country. Il bilancio fu tragico: 58 morti e più di 500 feriti.

Ancora oggi ci si sono domande sul movente che ha scatenato così tanta follia ed odio, ma soprattutto ancora tanti punti interrogativi, ad esempio su come un cliente abituale del casinò di proprietà dell' MGM Resorts International sia riuscito a portare nella sua stanza un vero arsenale da guerra e poi a sparare su migliaia di persone in modo quasi del tutto indisturbato.

Le responsabilità per mancanza vigilanza e controlli è sotto gli occhi di tutti. A Las Vegas la sicurezza in molte sale da gioco sembra ancora un optional. Le cronache parlano di continue rapine. In ogni caso è passato un anno e mezzo dalla strage ed ancora le famiglie delle vittime devono ottenere un risarcimento oltre a tante altre risposte.

In questi giorni MGM Resorts International ha presentato la relazione trimestrale alla SEC, Securities and Exchange Commission, l'autorità che regolamenta e vigila sui mercati azionari a Wall Street.

Nella relazione emerge la convinzione che MGM possa raggiungere un accordo per un risarcimento pari a 800 milioni di dollari. Per la precisione la cifra dovrebbe variare dai 753 agli 800 milioni.

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La nota catena di casinò ha anche rivelato che l'assicurazione dovrebbe coprire fino a 751 milioni di dollari.

MGM ha sostenuto in maniera decisa che "non è legalmente responsabile degli atti criminali" di Paddock. La società dallo scorso mese di febbraio ha aperto trattative private con i querelanti (i familiari delle vittime) e nella relazione inviata alla SEC, si dichiara ottimista: "sono stati fatti dei progressi" .

L'avvocato Robert Eglet, che rappresenta i querelanti in questi incontri, non è dello stesso avviso: ha dichiarato che non sarà facile raggiungere un accordo: "c'è una lunga strada da percorrere...." e che un deal dovrà essere raggiunto comunque entro un anno.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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