[imagebanner gruppo=pokerstars]Theo Jorgensen è uno dei rappresentanti di spicco della famosa scuola danese, nei tornei live ha vinto titolo WPT a Parigi e braccialetto alle WSOP Europe. E' stato protagonista anche di entusiasmanti deep run nelle tappe dell'European Poker Tour, ma oramai è difficile vederlo nei Main Event.
Durante gli EPT presidia sempre i tavoli di cash game high stakes: "di norma gioco le partite € 50 / € 100 e € 100 / € 200. Di rado prendo parte ai giochi 200€/400€ PLO ma mai gioco oltre quel limite. Fare 400€/800€ vorrebbe uscire dalla mia zona di comfort. Sarebbe irresponsabile da parte mia farlo" afferma a PokerListings.com.
Theo parla anche della possibilità di un ritorno dell'EPT a Copenaghen: "per anni non c'è stata action nel mio paese. E' strano perché in Danimarca è legale giocare all'interno dei casinò. Il problema riguarda il fatto che non abbiamo molte persone che vogliono giocare oltre i limiti 5€/10€" ed oramai è chiaro che PokerStars abbia intrapreso una politica volta proprio a valorizzare l'action cash game durante i Festival dell'EPT.

Un limite simile riguarda i casinò italiani. A causa di regolamenti anacronistici, i casinò non possono offrire azione cash 24 ore su 24, come invece è successo durante l'ultimo EPT Malta. Senza cash è impossibile ospitare il festival del poker europeo.
Riguardo lo sfoltimento del Team pro di PokerStars, Jorgensen ha delle certezze: "per tutto il 2015 sarò un pro di Stars. Il mio contratto scade a gennaio 2016".
Ad una domanda provocatoria del giornalista sulla superiorità degli uomini rispetto alle donne ai tavoli da poker, Theo, da vecchia volpe, non cade nella trappola e dà la sua lettura politicamente corretta: "penso che tutto questo abbia molto a che fare con la fiducia. Gli uomini sono abbastanza bravi a convincersi di essere i migliori del mondo. Le donne sono più realiste e meno inclini al bluff, cioè a mentire".
L'ultimo pensiero è sulle WSOP e sul sistema fiscale danese: "non amo molto giocare le WSOP per un problema inerente la tassazione. Il fisco pretende fino al 65% delle vincite. Se sono maturate all'interno dei casinò europei invece non sono tassabili, ma a Las Vegas si. Il poker è considerato un gioco d'azzardo e se vinci al tavolo verde o alle slot è indifferente. Certo che pagherei volentieri il 65%, pur di vedere 20 miei amici fare il tifo per me al Rio durante i November Nine".