Tom "durrrr" Dwan ha scritto a Barack Obama sulla questione del poker online negli Stati Uniti, nell'ambito del Town Hall Facebook che si è tenuto lo scorso 20 aprile proprio nel quartier generale del celeberrimo social network, a Palo Alto.
Il presidente degli Stati Uniti ha infatti risposto ad una serie di domande che migliaia di interessati gli hanno inviato attraverso Facebook, e "durrrr" ha voluto giocare anche questa carta pur di porre sotto i riflettori la questione della regolamentazione del Texas Hold'em online negli USA.
Tom ha infatti recentemente partecipato assieme ad altri noti professionisti ad una iniziativa della United Service Organizations. Istituita dal presidente Roosvelt nel 1941, si occupa di organizzare spettacoli e attività ricreative in genere per tenere alto il morale delle truppe americane stanziate nel mondo. Due giorni più tardi, il poker online non era più accessibile oltreoceano.
Tom si è sentito quindi in dovere di portare la propria testimonianza, scrivendo fra l'altro: "Sono rimasto sorpreso dall'incredibile entusiasmo che le nostre truppe hanno nei confronti del poker. Nelle basi che abbiamo visitato, oltre l'8% dei militari stanziati ha partecipato ai nostri tornei. Perché allora, appena due giorni più tardi, il dipartimento di giustizia ha deciso di rendere inaccessibile il poker online? E' a conoscenza della decisione presa dal DOJ lo scorso venerdì, e c'è qualcosa che pensate di fare al riguardo?".
Nonostante un forte entusiasmo fra i lettori, che hanno commentato in massa l'intervento di Tom Dwan, la sua domanda non è stata scelta per essere discussa in diretta: un esito prevedibile secondo molti, per un tentativo che comunque è stato apprezzato dalla community degli appassionati.
Anche la Poker Player Alliance ha recentemente dichiarato di voler continuare a dare battaglia fino a che il gioco del poker non sarà regolamentato, minacciando che diversamente potrebbero esserci forti ripercussioni sulle elezioni del 2012. Vero o meno che sia, i giocatori sembrano non voler davvero lasciare niente di intentato pur di continuare a difendere quello che giudicano un irrinunciabile diritto.