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Niall Farrell

WSOPE: analisi di 3Bet e check-call di Farrell che mandarono in tilt Bujtas

Lo scenario

Parliamo delle World Series Of Poker Europe di poco più di due anni fa, a dicembre del 2017 per l’esattezza e la mano è stata ripresa da Mo Nuwwarah, uno dei migliori osservatori di poker live in circolazione che scrive per Pokernews. 

Parliamo di Niall Farrell, attore del colpo che vi andiamo a presentare al main event delle WSOPE da €10.350. 

A fine Day 2 Farrell giocava da chipleader, o almeno lo era in compagnia di altri due o tre big stack nel torneo e lo faceva allo stesso tavolo del super aggressivo ungherese Laszlo Bujtas, altro monster stack di giornata con circa 50x che aveva accumulato circa 120.000 in chips a T2.400, coprendo lo stack dello scozzese. 

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L’action

Nuova apertura del magiaro a 5.400 per il fold di buona parte del tavolo fino a Farrell che decide di 3bettare da small blind fino a 19.200, action che origina il fold del BB e il call di Bujtas. 

Al flop cadono q 5 9 per un doppio check. 

Check che è arrivato ancora una volta da parte dello scozzese una volta che il dealer ha scoperto il 5 del turn. Questa volta l’original raiser decide di rompere gli indugi e punta 20.000 per il check-call del 3bettor. 

Il board si completa con un 2 e, dopo il nuovo check di Farrell, l’ungherese le mette tutte per uno shove da 79.200, originando la chiamata del suo avversario arrivata dopo un paio di minuti di ragionamento. 

Bujitas si è presentato allo showdown con 7 6 per una scala missata, mentre Farrell è riuscito a doubleuppare mostrando q 10.

Analisi e concetto

Giocare contro avversari molto aggressivi che ti faranno prendere decisioni molto difficili, è una parte inevitabile della tua carriera da pokerista. 

In questo caso una buona parte di giocatori potrebbe decidere di non 3Bettare la sua mano sull’apertura da early position di un giocatore super aggressivo, ma il rilancio preflop prefigura l’idea da parte di Farrell di giocare con un range superiore a quello del suo avversario. 

Il call del magiaro non è quotato, ma Farrell è un esponente della categoria che da small blind non ha generalmente altre opzioni se non quella di rilanciare o foldare.

La ragione ulteriore, ne abbiamo parlato anche recentemente in un articolo di strategia, è che il flat da small blind crea pot odds importanti per invitare alla festa anche il grande buio e giocare un 3way pot fuori posizione contro non uno, ma ben due giocatori, non è esattamente quello che vogliamo. 

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Il flop non è ovviamente male per una mano come quella di Farrell, lo scozzese è ancor più avanti con ogni probabilità e lo è di certo contro coppie medie come quella di 9 che giocherebbero così dopo la sua 3Bet. 

La decisione di checkare è piuttosto interessante, ma non convenzionale. Dopo quella 3Bet è abbastanza standard cbettare su un flop di questo tipo, soprattutto in presenza di un buon numero di draw. 

Le bet acquisiscono valore sui draw, coppie più deboli e floating, e se si ha intenzione di pot controllare una top pair, occorre farlo con un kicker come il 10 per evitare cooler e/o semicooler nei quali non vogliamo infilarci. Ed è questo che accade.

Il secondo check induce Bujitas a fare ciò che lui vuole, uscire in puntata. 

Al river Farrell checka ancora una volta e arriva il push del suo avversario. Ora Farrell è di fronte al quesito: con quali mani che mi battono il mio avversario pusha?

Ci sono solo due regine rimaste nel mazzo e davvero Bujtas non avrebbe puntato con una regina migliore della sua?

Rimane il trips di 5 trovato per strada e/o il full di 2 preso al river, ma sono davvero poche mani che battono il punto di Farrell, il quale chiama e inchioda il suo avversario. 

Non è mai consigliabile giocare un pot di 50x con top pair kicker medio, ma quando c’è un grosso stack iper aggressive al tavolo, è necessario prendersi dei rischi con punti che non sono nuts assoluti, alle volte la strategia di check-call è la migliore. 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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